Asfalto sull’argine, subito proteste

È vicino alla Certosa di Vigodarzere ma verrà ricoperto da quello ecologico
TAFARELLI LAVORI ASFALTATURA LUNGARGINE VIGODARZERE
TAFARELLI LAVORI ASFALTATURA LUNGARGINE VIGODARZERE

VIGODARZERE. Che brutto il tratto di argine asfaltato nei pressi della Certosa. Uno strato di bitume nero ha tanto impensierito e i moltissimi frequentatori dell’argine che arrivano anche da fuori Comune per passeggiare in mezzo al verde lungo il fiume Brenta a piedi, in bicicletta e anche a cavallo. Si è gridato allo scempio ambientale, ieri, per quel tratto di asfalto lungo ottocento metri, sulla rampa che da via Pio X, all’incrocio con via Giovanni XXIII, porta fin sulla sommità arginale e, da lì, al monastero certosino.

Uno di quelli che si è preoccupato della bruttura e dell’impatto ambientale del bitume è stato il signor Renato Mazzucco che abita a Cadoneghe, ma che le sue passeggiate va a farle a Vigodarzere. «Da un giorno all’altro è comparso lo strato di asfalto», racconta, «e come me si sono soprese tantissime persone presenti, tutte a commentare, in crocchi e capannelli, che un tratto asfaltato aveva un impatto pesante sull’ambiente naturale attorno alla Certosa. C’era chi fotografava, chi voleva avviare una petizione di firme, chi pensava a qualche iniziativa dal prendere». Nessuno capiva come mai la Provincia avesse deciso di asfaltare quel pezzo di sommità arginale, visto che sta eseguendo i lavori della pista ciclabile che, seguendo lungo il Brenta, arriva fino a Carmignano, da sempre annunciata come un’opera che avrebbe utilizzato dell’asfalto ecologico. E così, infatti, sarà, perché la Provincia, interpellata in merito, ha svelato l’arcano. Il tratto asfaltato è stato dato in concessione al Comune di Vigodarzere con servitù di passaggio per le auto del gruppetto di case sorte in zona. Non potendo utilizzare solo l’asfalto ecologico “triplo strato” con calce e ghiaino (poiché auto e camion dei rifiuti avrebbero creato delle buche in pochi giorni), si è dovuta creare una base alta sei centimetri di bitume, che nel giro di pochi giorni sarà ricoperta con l’asfalto ecologico, così da diventare bianca come il resto della sommità arginale.

Cristina Salvato

Argomenti:piste ciclabili

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