Assemblea per decidere l’azione del 9 marzo

Un centinaio di membri di “Non una di meno” e militanti di altre realtà padovane, donne in prevalenza, si è raccolto ieri sera nell’aula studio vetrina di piazza Capitaniato, diventata per l’occasione “La Casa dello sciopero” . Si è parlato della giornata di sciopero globale delle donne, l’8 marzo, ma soprattutto si è parlato della data fatidica del 9 marzo: cosa fare per disturbare o rendere impossibile il corteo del comitato No194, vicino a Forza Nuova.C’è stato chi si è dichiarato pronto a tutto pur di dare una risposta forte ai manifestanti del comitato, chi invece ha fatto leva sull’importanza della non violenza, e di non arrivare in nessun modo allo scontro, controproducente agli occhi della città per lo stesso movimento. Si sono ipotizzate idee creative per bloccare la “sfilata fascista per le vie di Padova, concessa dal comitato d’ordine pubblico cittadino per la prima volta” , ma anche occupazioni, volantinaggi, comizi. «Siamo arrabbiati perché questa manifestazione non solo si farà ma passerà anche per le strade più importanti di Padova, quando a noi sono state negate svariate opzioni di percorsi che avevamo proposto in questura», sostengono le attiviste, che oggi torneranno in piazzetta Palatucci per comunicare quale sarà la decisione presa dall’assemblea su come muoversi sabato. Intanto ieri alcune delegate del movimento, invitate dalle rsu, hanno partecipato a due assemblee tenutesi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate, a Padova e a Marghera, dove erano presenti numerose lavoratrici ma anche da lavoratori. «Come Adl Cobas abbiamo indetto, su richiesta di “Non una di meno” , assieme ad altre organizzazioni sindacali di base lo sciopero dell’8 marzo e saremo in piazza dei Signori a Padova». —

Alice Ferretti

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