Bus, ieri per gli autisti assenti una trentina di corse in meno

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I dati ufficiali saranno resi noti solo oggi, ma sino alle 17 di ieri erano 32 su 180 le corse non garantite di BusItalia che sono saltate per mancanza di autisti, con una percentuale del 17%. In genere le “corse fantasma” sono saltate nelle ore di morbida, ma alcune anche in quelle di punta. Salvaguardate invece le fasce scolastiche dove il servizio è garantito anche dai bus aggiuntivi dei privati.
Ieri mattina già alle 7 i primi disagi: un gruppo di utenti, tutti pendolari muniti di un regolare abbonamento, è andato a protestare invano alla biglietteria della stazione per la cancellazione della corsa AL diretta a Abano. Altri hanno segnalato il mancato passaggio direttamente al centralino di BusItalia.
Le corse continueranno a saltare, anche se in numero inferiore rispetto a quelle non garantite e segnalate sul sito di BusItalia, per due motivi. Perché, come ha fatto sapere già un mese fa la stessa azienda, all’interno della pianta organica mancano 50 autisti e poi perché, ormai da dieci giorni, si fanno sentire gli effetti dei conducenti senza Green pass, che, in base alla normativa nazionale non possono andare a lavorare. Sono ancora 60 gli “irrudicibili”: o se ne stanno a casa senza stipendio oppure vanno avanti a forza di tamponi.
Intanto sono già una ventina i nuovi autisti che hanno superato la selezione organizzata nella sede di Padova in via del Pescarotto. Non possono però essere messi già al volante perché prima devono partecipare ad un lungo corso di formazione professionale. Sono quasi tutti diplomati ed alcuni arrivano dalla Campania e dalla Puglia. Quasi certamente non potranno prendere servizio prima della fine di novembre. Sempre sul fronte di BusItalia si registrano altre due novità non di poco conto. I disabili, accompagnati e non, protestano perché non possono salire a bordo dei bus gran turismo agguntivi che di solit, seguono il tram lungo il percorso dalla Guizza a Pontevigodarzere. La seconda novità, già in atto da alcune settimane ma non resa ancora pubblica, è l’utilizzo massiccio del lavoro straordinario. In pratica tanti autisti non lavorano più “solo” 6 ore e 40 minuti, ma anche fino a 10 ore e mezza al giorno. Naturalmente sono pagati di più, ma devono affrontare turni molto più stressanti rispetto a quelli regolari. «Speriamo che questa brutta situazione finisca nel più breve tempo possibile – sottolinea Sandro Lollo, autista e sindacalista della Cisl – C’è un solo modo per trovare nuovi autisti subito: aumentare gli stipendi». —
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