Comitati di quartiere, c’è l’approvazione
Via libera ai comitati di quartiere: il consiglio comunale li ha approvati ieri, con 20 voti favorevoli su 25. A poco sono valse le richieste dell’opposizione, che dopo 283 emendamenti e vari ricorsi al Tar dovrà accettare la riforma così come è stata pensata dalla maggioranza, ed in particolare dal sindaco Bitonci. Unici ad alzarsi contro la modifica allo statuto, ieri, sono stati i consiglieri Enrico Beda (Pd), Giuliano Altavilla (5 Stelle) ed Antonio Foresta (Rifare Padova), che hanno preso la parola manifestando la propria contrarietà. In particolare Beda ha ricordato le numerose proposte di modifica (dal criterio di composizione dei comitati a quello di residenza): «Pensavamo di aver dato un contributo di buon senso» ha sottolineato «ma ci sembra, invece, che sia stato costruito un ulteriore strumento di propaganda da parte del sindaco». A favore, invece, l’intervento del consigliere Francesco Fama (lista Bitonci Sindaco): «In ogni quartiere» ha spiegato «verranno ora individuati dei referenti precisi con i quali i cittadini potranno dialogare e attraverso i quali portare all'attenzione dell'amministrazione le richieste e le problematiche della zona. Questo permetterà una collaborazione ed un confronto quotidiano e costruttivo tra i cittadini e l'amministrazione comunale». Nel corso del consiglio è emersa anche, tramite l’interrogazione del consigliere Altavilla, una possibile incompatibilità di ruoli per l’avvocato Gregorio Cavalla (già consigliere comunale ed ora nel consiglio di amministrazione Aps) dato che ancora non sono trascorsi due anni dal termine dell’incarico amministrativo. Secondo il sindaco Bitonci, che tuttavia ha promesso di effettuare delle verifiche, il caso dell’avvocato Cavalla però «non ricadrebbe nella norma citata».
Silvia Quaranta
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