In Italia 6 milioni di persone con diabete, 10 mila seguite all’Azienda Ospedale di Padova

A Padova 10 mila pazienti seguiti ogni anno e un progetto innovativo, GlucoAcademy, per supportare adulti e bambini nella gestione quotidiana della malattia

Diabete benessere: oltre la salute
Diabete benessere: oltre la salute

In Italia sono circa 4 milioni le persone con diagnosi di diabete, ma si stima che altre due milioni convivano con la malattia senza saperlo, portando la prevalenza reale vicino al 10% della popolazione. È una patologia cronica in costante crescita: solo il diabete di tipo 1, quello insulino-dipendente, è quasi raddoppiato in dieci anni, con circa 200 mila pazienti.

Una condizione che pesa sulla vita quotidiana, sulle famiglie e sul sistema sanitario, come sottolinea Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova: “È una malattia invalidante e costosa, con complicanze che coinvolgono anche i caregiver”.

Venerdì 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete, occasione per sensibilizzare su una patologia ancora troppo spesso sottovalutata e stigmatizzata, anche a scuola e sul lavoro. Nell’Azienda Ospedale di via Giustiniani sono circa 10 mila i pazienti seguiti ogni anno, di cui mille con diabete di tipo 1, come illustrano il professor Gian Paolo Fadini, direttore delle Malattie del Metabolismo, e il dottor Carlo Moretti, responsabile della Diabetologia Pediatrica.

Tra i piccoli pazienti c’è Sofia, a cui è stato diagnosticato il diabete a tre anni e che oggi frequenta la prima elementare. Sua madre, Angelica Caramaschi, ha trasformato quel momento difficile in un messaggio di speranza aprendo sui social “L’arcobaleno di Sofia”, uno spazio di condivisione e sostegno per chi vive la stessa esperienza.

Per migliorare la gestione quotidiana della malattia, l’Azienda padovana ha sviluppato GlucoAcademy, una piattaforma digitale in cui l’avatar del dottor Moretti risponde in tempo reale ai dubbi dei pazienti, promuovendo una nuova cultura della consapevolezza e dell’autonomia nella cura.

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