I contributi durano solo cinque secondi

CURTAROLO. «Come si fa a credere negli aiuti all’imprenditoria giovanile?» Adriano Baesso, 34 anni titolare della ABF Color di Curtarolo, è deluso e sfiduciato quando sente parlare di fondi europei, statali o regionali a favore dei giovani imprenditori. «Io e mio fratello Francesco, oggi 29enne, siamo partiti nel 2013, tra mille difficoltà, con la nostra nuova attività di verniciatura e sabbiatura di metalli. Oggi siamo in sette in azienda, le commesse ci sono e vorremmo investire in nuovi macchinari. Per questo» continua Baesso «abbiamo partecipato al bando ISI Inail 2014 per l’assegnazione di contributi su base regionale. Chiedevamo 130.000 euro per un nuovo impianto di verniciatura». Dopo aver pagato l’iscrizione, presentato tutta la documentazione con esito positivo ed essere rientrato in graduatoria per l’assegnazione, per Adriano Baesso arriva l’amara sorpresa: «Ci hanno comunicato che i fondi non erano sufficienti per soddisfare la nostra richiesta. Ho verificato quindi l’esito, scoprendo che nei 30 minuti del giorno in cui bisognava presentare la domanda via internet, (dalle 16 alle 16.30), per il Veneto erano arrivate 1927 domande e di queste solo 273 avevano ottenuto il finanziamento richiesto, essendo pervenute nei primi 5 secondi (secondi, non minuti) dall’apertura del bando, ossia tra le 16.00 e le 16.00.05. Come è possibile assegnare i finanziamenti in questo modo? Che poi sono andati anche ad aziende di grande dimensione e storia, altro che imprenditoria giovanile!» si sfoga Baesso. Di fronte a questo esito, Adriano Baesso si chiede se «ha ancora senso avere fiducia nell’assegnazione di contributi. E vorrei chiederlo anche ai nostri amministratori regionali».
Forse Adriano e Francesco, giovani imprenditori, faranno meglio a seguire l’esempio del padre Ionello e del bisnonno Ilario fondatore della “Fratelli Baesso Snc”, azienda leader mondiale nella produzione di macchine enologiche, in particolare di torchi per la pigiatura dell’uva. «Siamo l’azienda più antica di Curtarolo» sottolinea Ionello Baesso «In 120 anni di attività, abbiamo fatto sempre tutto da soli, senza contributi e senza nemmeno un riconoscimento da parte di alcuno». Neppure una targa per un’azienda che da 120 anni dà lavoro ed esporta torchi in tutto il mondo, e che è stata inviata all’Expo a rappresentare il proprio settore. Meglio arrangiarsi.
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