In cenere la casa dei sogni ma i Pengo non sono soli

CARTURA. Sono ingenti e gravissimi i danni alla casa della famiglia Pengo, completamente distrutta dalle fiamme mercoledì mattina. L’incendio ha divorato ogni cosa e ha lasciato senza un tetto la coppia con cinque figli al di sotto dei 14 anni. Giovanni Pengo, infermiere al centro Gallucci di Padova, aveva dedicato mesi di lavoro e di sacrifici, prendendosi anche un lungo periodo di aspettativa, per ristrutturare la vecchia casa colonica di via Ca’ Brusà. C’era ancora del lavoro da fare ma il sogno a lungo accarezzato stava prendendo forma. Ora restano un grande edificio da ricostruire e un mutuo da pagare, per il quale dovrebbe intervenire l’assicurazione.
Per il momento la famiglia si è sistemata a pochi chilometri di distanza, ospite della nonna materna, finché non troverà un altro posto dove andare. Intanto il paese si è mobilitato per dare una mano e in poco più di mezza giornata l’appello per la raccolta di vestiti e di generi di prima necessità ha raggiunto l’obiettivo. In tanti hanno bussato alla canonica di don Egidio per donare qualcosa che possa essere utile per vestire i bambini, anzitutto, ma anche per affrontare i disagi di questi giorni. Già ieri mattina la raccolta era stata sospesa: «La risposta dei nostri concittadini è stata tempestiva e generosa» spiega il sindaco Massimo Zanardo, che per primo aveva lanciato l’appello mentre la casa dei Pengo continuava a bruciare, «al punto che non è più necessario portare indumenti o altro. Continua invece la sottoscrizione di solidarietà attraverso le offerte. Anche insegnanti e compagni di classe dei cinque fratelli si sono organizzati per dare un aiuto concreto. Ringrazio tutti coloro che hanno risposto all’appello: è in questi momenti in questi momenti che si coglie il valore e l'importanza di essere comunità. Si è messa in moto una rete di solidarietà che ha coinvolto un po’ tutti, comprese le associazioni come la pro loco. Siamo vicini ai genitori e ai loro cinque bambini». Anche la giunta comunale stanzierà una somma in denaro, da quantificare, per aiutare la famiglia ad affrontare le spese di queste settimane. I colleghi infermieri dei coniugi Pengo all’ospedale di Padova stanno a loro volta organizzando una raccolta. «Era importante far sì che in questo momento drammatico i genitori e i loro bambini non si sentissero soli», continua Zanardo. «La nostra comunità ha risposto con generosità, inoltre i coniugi possono contare su una solida rete familiare e su tanti amici. In un attimo hanno perso tutto ciò che avevano e si sono trovati in una condizione di estremo bisogno. Quando ho parlato con loro, pur nella disperazione del momento, ho colto una grande voglia di ripartire e rialzarsi, una grande forza di volontà. Del resto hanno cinque bambini a cui pensare e non si daranno certo per vinti».
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