Inchiesta sui test alterati Cambia il giudice l’udienza slitta al 24 luglio

Tutto rinviato al 24 luglio: è durata poco l’udienza preliminare davanti al gup padovano Domenica Gambardella, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui (presunti) test alterati nella Medicina legale padovana. Il giudice è risultato incompatibile avendo firmato alcuni atti per autorizzare delle intercettazioni telefoniche durante l’indagine. Da qui la trasmissione degli atti a un nuovo gup. Sul banco degli imputati il professor Massimo Montisci, ex direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina legale e tossicologia forense dell’Azienda ospedaliera (difensore l’avvocato Emanuele Fragasso); il chimico Emanuele Nalesso, all’epoca dei fatti responsabile della gestione qualità del laboratorio dell’Istituto; gli automobilisti Rocco Sbirziola di Abano (avvocato Piero Longo) ed Edoardo Urschitz di Selvazzano (avvocato Pietro Someda). È stato il pm Silvia Golin a sollecitare per tutti il processo, contrestando i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico. Secondo la pubblica accusa, i due automobilisti avrebbero usufruito di una corsia preferenziale nel sottoporsi alle analisi indispensabili per riottenere dalla commissione patenti il documento di guida. Tutti e due erano stati fermati durante un normale controllo ed erano risultati positivi alla cocaina (Sbirziola anche all’alcol in un primo momento). In questo caso il documento di guida viene ritirato; la procedura prevede un test sui capelli, trasmesso alla commissione patenti che procede alla restituzione del documento se l’esame risulta negativo e le condizioni psicofisiche dell’automobilista lo consentono. Secondo le verifiche della procura i prelievi sarebbero stati “concordati” e i campioni prelevati trattati nel macchinario che esegue le analisi sui soggetti morti e non in quello utilizzato per i vivi. —
CRI.GEN.
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