Incidente in montagna, muore dottoranda di Agripolis

Miriam era nata a Toledo ma viveva in città: era appassionata di running, studiava gli animali 
Miriam Villamuelas
Miriam Villamuelas

PADOVA. Un altro lutto colpisce l’Università di Padova.

È scomparsa, domenica sera, Miriam Villamuelas. Avrebbe compiuto ventisette anni il primo aprile, spagnola (nata a Toledo), dal primo ottobre 2015 stava svolgendo un dottorato di ricerca ad Agripolis come vincitrice di una borsa di dottorato per studenti stranieri sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Poche le notizie relative al decesso, che è stato confermato all’Ateneo dalla mamma della ragazza: partita da Padova lo scorso weekend, si era recata in Francia, a Champagny-en-Vanoise, in Savoia, dove è caduta durante un’escursione su di un sentiero di montagna, perdendo la vita.

La notizia è arrivata presto a Legnaro e a Padova, dove la ragazza abitava nello studentato Copernico. Miriam è ricordata da professori e amici come una ragazza entusiasta, simpatica e competente. Appassionata di corsa, si allenava spesso per le vie della città.

Seguita dal professor Maurizio Ramanzin, si occupava di studiare animali selvatici nel loro habitat. Seppur giovane, la ragazza aveva già pubblicazioni su riviste molto quotate come Ecological indicators e PlosOne. Una carriera brillante: si era laureata in biologia presso l’Università di Alcala de Herares a Madrid, aveva fatto un master nell’Ateneo di Barcellona in Ecologia della Terra e gestione delle Biodiversità, aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento europeo Marie Curie per il suo lavoro. «Il nostro dolore, già atroce, non si placa, un’altra triste notizia colpisce tutto l’Ateneo – commenta il Rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto – in una settimana che lascerà un segno indelebile su di noi. Anche in questo caso ci troviamo a piangere una giovane ragazza che aveva scelto Padova per portare avanti alcuni degli anni decisivi della sua formazione universitaria. Anni che non si dimenticano perché sono quelli in cui cresciamo, in cui maturiamo, spesso fra i più belli della nostra vita. Miriam aveva scelto il nostro Ateneo, dalla Spagna, e ad Agripolis, dove studiava, era benvoluta da tutti, studenti e professori. Chi la conosceva di persona la ricorda come entusiasta, solare, una persona con cui era bello passare del tempo assieme. Come Rettore e come padre, rimango sempre sconvolto da notizie come questa: faccio le condoglianze, anche a nome dell’Ateneo, ai parenti e agli amici di Miriam».

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