Jovanotti accende la notte di Padova. Un coro di 42 mila voci

PADOVA. E finalmente, è stata musica. Alle 21.30 allo Stadio Euganeo di Padova il concerto di Jovanotti è iniziato davanti a 42 mila spettatori. Si spengono le luci e parte il cortometraggio di sette minuti scritto da Jovanotti con i registi Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, protagonisti Jovanotti e Ornella Muti. Appena appare il volto del cantante sullo schermo gigante, è ovazione. Il film è ambientato nella Padova del 2184. Lorenzo è un cuoco di un fast food che si licenzia. Poi, la Muti dice: «Tu sei Lorenzo, ti ricordi? Vai ti stanno aspettando». L’artista col teletrasporto raggiunge la Padova del 2015. Fumo sul palco e arriva lui, vestito da gladiatore del futuro con la sua band. L’artista attacca con “Io penso positivo” ed è il delirio nello stadio. Luci e video spettacolari e di grande effetto. Il pubblico accompagna cantando e tenendo il tempo con le mani. Dopo di che è “Tutto acceso”, e “Attaccami la spina”. Sarà una lunga notte di musica, di canzoni cantate in coro da tutto lo stadio, un coro impressionante di 42 mila voci.
Jovanotti si è avvalso della sua fantastica band composta da Saturnino Celani al basso, Riccardo Onori e Danny Bronzini alle chitarre, Franco Santarnecchi al pianoforte, Christian “Noochie” Rigano alle tastiere, Gareth Brown alla batteria e il veneziano Leonardo Di Angilla alle percussioni. Ai fiati Federico Pierantoni, Glauco Benedetti, Mattia Dalla Pozza e Antonello Dal Sordo. Il concerto è stato reso ancora più spettacolare dell’ipertecnologico schermo a forma di fulmine: 800 mq di superficie con una definizione a 4K. Fantastiche anche le luci del canadese Andrew J. Pen. Lo show di grande effetto è stato pensato dallo stesso Jovanotti insieme a Giancarlo Sforza della Utopia e Giorgio Ioan della Lemon and Pepper.
Lorenzo è arrivato a Padova il giorno prima dello spettacolo, lunedì sera, ha dormito in albergo cittadino dove ha a pranzato ieri. È arrivato allo stadio verso le 19, e ha tenuto una riunione tecnica con il suo staff. Quindi ha incontrato una bimba diversamente abile, che gli ha portato un video. Fuori, intanto, il pubblico riempiva lo stadio: l’amico e collega Luca Carboni annunciava la sua presenza con un tweet, a scaldare il pubblico ci pensavano anche i messaggi registrati dello stesso Carboni, di Roby Facchinetti e Cesare Cremonini diffusi allo stadio.
Il compito - difficile - di aprire una serata così importante è stata affidato al giovane cantautore aretino Ed Menichella, seguito dal rapper Salmo che grazie ai suoi volumi più sostenuti e ai bassi potenti è riuscito far ballare e partecipare gli spettatori. Alle 20.10, con un cambio palco velocissimo, ecco la musica tutta da ballare degli Ackeejuice Rockers, il duo di Dj vicentini (King P e Ali Selecta), lanciati sul mercato internazionale da Kanye West e da Diplo e ora sotto l’ala protettiva di Lorenzo che li ha voluti per aprire i concerti di Padova e Firenze.
Ma la notte aspettava il suo protagonista, e lo ha avuto: Lorenzo sul suo palco che attraversa mezzo stadio e fa sentire il pubblico fin dentro lo spettacolo, Lorenzo e le sue canzoni che sono storie di vita, e pezzi di vita e di storie di ognuno.
Lorenzo e la sua magia: questa volta, Padova l’ha accolta sotto un cielo che non ha portato pioggia ma, anzi, il bacio di Giove e Venere mai così vicini. Quando si dice l’amore.
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