Le chiuse come una discarica e la spiaggetta ancora non c’è

VOLTABAROZZO. La mancanza delle cose belle si sente, indigna, dispiace e deprime. E così la spiaggetta alle chiuse di Voltabarozzo, con sdraio e ombrelloni, che strizzava l’occhio alla Senna di...
VOLTABAROZZO. La mancanza delle cose belle si sente, indigna, dispiace e deprime. E così la spiaggetta alle chiuse di Voltabarozzo, con sdraio e ombrelloni, che strizzava l’occhio alla Senna di Parigi e regalava uno scampolo di puro piacere, l’aspettano in tanti.


Tanto che un cittadino si è preso la briga di fotografare le chiuse senza “Mekong”. «Vi mostro la condizione vergognosa e indecorosa delle chiuse di Voltabarozzo, colme di immondizia – sottolinea –. Situazione tra l’altro insalubre con il caldo e zona di passaggio di moltissime persone che utilizzano il famoso percorso lungo gli argini per passeggiare, correre, andare in bici. Il percorso è lasciato all’incuria totale con cestini divelti, erba alta, staccionate rotte, sporcizia. Inoltre noto che quest’anno non è in funzione né la “spiaggia” né il chiosco adiacente, la cui struttura è in stato di abbandono. Eppure era una delle zone “fiore all’occhiello” della città. Peccato».


Alla denuncia d’incuria dovrebbe rispondere palazzo Moroni, mentre su Mekong arriva una buona nuova. «Per problemi tecnici, non di nostra competenza», avvisa Federico Vesce, di Asd MekongZeroNove, «l’apertura della stagione non è ancora stata fissata. Provvederemo ad informarvi sulla nostra pagina Facebook».


Il ritardo si spiega facilmente: quest’anno scadeva la concessione a Mekong, si è dovuta rifare la gara (vinta sempre da Vesce) e i biblici tempi burocratici a quanto pare non tengono di conto né la stagione, né il decoro, né l’animata attesa della spiaggetta.


(e.sci.)


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