Ma per i servizi di sorveglianza c’è un aumento delle richieste

Novembre e dicembre sono mesi in cui ogni anno si intensificano le ronde «Ma quest’anno c’è un ulteriore incremento della domanda»

Novembre e dicembre sono mesi d’oro per chi si fa la sorveglianza. Le città di notte si svuotano per il freddo e i negozi fanno il pieno carico di merce in vista del Natale, perciò chiedono più controlli. Ma se gli affari della vigilanza privata fanno registrare segni positivi non è solo per questo. «Rispetto a un anno fa, stesso periodo, l’aumento delle richieste è del 10-15 per cento», raccontano dal Gruppo Battistolli, che “guida” le ronde dei Rangers e offre ai commercianti anche altri servizi, come il collegamento degli allarmi installati nei negozi con la centrale operativa o, per esempio, l’installazione dei nebbiogeni, molto richiesti soprattutto dalle tabaccherie. «In generale c’è più richiesta», conferma l’azienda, «anche se non crediamo che ci sia una correlazione con il bando del Comune. Di sicuro è comunque un incremento significativo per una piazza matura come Padova, dove c’è anche tanta concorrenza».

Paolo Morbiato, titolare di Padova Controlli, conferma che il periodo è delicato. «A novembre c’è sempre un aumento della domanda», spiega. «I motivi sono tanti, ma credo che i commercianti siano preoccupati soprattutto per il fatto che hanno più merce in magazzino». Ma ronde più frequenti non equivale ad un aumento della clientela. Perché anche nella sorveglianza, sta emergendo la differenza di “passo” fra le piccole attività e le grandi catene. «Il commerciante padovano con la sua bottega probabilmente non può permettersi la sorveglianza mentre le catene sì, non badano a spese e in questo periodo ci chiedono di potenziare i servizi», aggiunge Morbiato. «Per noi c’è un aumento di lavoro, ma il portafoglio clienti resta lo stesso. E passate le feste, si torna al punto di partenza». Per Morbiato non è così strano che gli incentivi del Comune non abbiano prodotto una corsa al potenziamento dei sistemi di sicurezza nei negozi e nei locali notturni. «La mia impressione è che in giro ci siano pochissimi soldi e dunque una scarsissima propensione all’investimento. Gli incentivi non funzionano se nessuno è disposto a metterci qualcosa. E io vedo tanti piccoli commercianti in crisi». —

CRIC

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