Nuovo porta a porta: piazze e ghetto invase dai rifiuti

Errori nel conferimento, confusione negli orari, parte del centro era invasa dai rifiuti. L’assessore: «A breve le multe»

PADOVA. Decine di sacchetti pieni di rifiuti abbandonati sotto i portici, davanti ai portoni delle abitazioni, in mezzo alla strada. Così si presentava giovedì mattina la cosiddetta zona Arancio (piazze e Ghetto), dove da un paio di giorni è entrato in vigore il nuovo regolamento sulla raccolta differenziata. E non stiamo parlando dell’alba ma delle 11.30 del mattino. Sacchetti di ogni colore e dimensione si potevano scorgere a ogni angolo del centro storico. A partire da via Santa Lucia, via Nazario Sauro, piazza dei Signori, via Marsilio da Padova e piazzetta Pedrocchi, fino al Ghetto, via Soncin, via dell’Arco, via Marsala e perfino via Roma. Un susseguirsi di sacchetti della spazzatura abbandonati e di vari colori ornavano tutto il percorso. C’erano i classici grandi sacchi neri, quelli dove non si riesce a vedere cosa ci sia all’interno, ma anche i più piccoli sacchi azzurri, rosa, gialli, verdi e trasparenti, attraverso i quali si distinguevano chiaramente le categorie di rifiuti contenuti all’interno. E questi ultimi erano del tutto eterogenei: dall’umido, presente soprattutto fuori dalle abitazioni, al secco indifferenziato, un po’ ovunque, alla carta, che si notava soprattutto nell’immondizia abbandonata fuori dagli uffici.

Certo non un bel vedere per Padova, frequentata da studenti e lavoratori che vengono da altre città, ma soprattutto da turisti. «Non facciamo sicuramente una bella figura con tutti i visitatori che passano per il Ghetto o che soggiornano all’hotel Toscanelli», commenta Paolo Bertin, titolare del panificio di via Marsala, presidente del comitato del Ghetto e residente della zona. «In negozio sento che i clienti si lamentano in continuazione dei rifiuti lasciati anche per giorni in mezzo alla strada, soprattutto adesso con il nuovo regolamento».

Ci sarebbe ancora molta confusione infatti per quel che riguarda orari, modalità e soprattutto kit di sacchetti. «In panificio quelli dell’Aps sono passati a consegnarmi gli appositi sacchi, ma a casa no, non è venuto nessuno», continua Bertin che infine aggiunge: «Siccome la tassa sull’immondizia non è poi così bassa almeno che gestiscano la situazione». In qualche altra attività invece il kit di sacchi non è mai arrivato: «Sono qua tutto il giorno ma nessuno è venuto a portarmi i sacchetti», dice Wendy della pulitura di via dell’Arco. «Nemmeno io li avevo ricevuti, ho dovuto chiamare l’Aps e chiedere che me li portassero. Hanno detto che sono i cittadini che devono chiamare e richiederli, ma molti non lo sanno», aggiunge Giovanni Piras, detto Ninì, dello storico negozio di biciclette di via dell’Arco, mentre mostra il kit.

Poca informazione secondo i residenti e i commercianti della zona Arancio ma anche una buona dose di inciviltà che esaspera i cittadini corretti: «È anche vero che la gente un po’ se ne frega sapendo che tanto l’immondizia viene buttata via comunque, ma da quando c’è il nuovo regolamento i rifiuti conferiti in maniera errata restano per strada anche due o tre giorni, e si può immaginare il degrado che creano», spiega Ninì. «Se avessero messo dei cassonetti nuovi non ci sarebbe stato alcun disagio». Che in strada rimangano sacchi pieni di spazzatura non dipende dal fatto che l’ Aps non faccia il suo lavoro, anzi. Il passaggio degli operatori è testimoniato dall’adesivo che anche ieri mattina si vedeva apposto sopra a molti sacchetti di rifiuti. Un adesivo di avvertimento bonario che richiama il cittadino spiegandogli di aver conferito l’immondizia in maniera errata e invitandolo a consultare il sito dell’Aps o a chiamare il numero verde per delucidazioni.

«Continueremo ancora per un po’ con la linea soft mirata a educare i cittadini al nuovo regolamento», dichiara l’assessore all’Ambiente Matteo Cavatton. «Ad oggi per noi chi sbaglia è in buona fede ma con il passare dei giorni, e soprattutto se c’è perseveranza nell’errore, le cose cambieranno e si comincerà con le multe». Salate, fino a 250 euro.

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