Ossa sulla spiaggia per la terza volta ad Albarella. Il dubbio Isabella

PADOVA. Un altro frammento osseo sulla spiaggia di Albarella. E il fantasma di Isabella Noventa che si fa sempre più insistente in questa terza estate dopo la sua uccisione. I familiari vogliono un corpo su cui piangere ma il loro desiderio si contrappone alla lucida freddezza dei tre assassini in carcere. In questo contesto si inseriscono gli accertamenti avviati in questi giorni, dopo che ad Albarella sono stati trovati resti umani in tre occasioni: il 20 agosto, il 24 agosto e l’altro ieri. Paolo Noventa, il fratello della cinquantacinquenne uccisa dall’ex fidanzato Freddy Sorgato, dalla sorella Debora e dalla rivale in amore Manuela Cacco, continua sulla sua linea. «Nessuna illusione, per me il caso è già chiuso: quella mandibola non è di mia sorella» ripete.

Terzo ritrovamento Giovedì pomeriggio i carabinieri di Adria sono stati chiamati per la terza volta nella spiaggia libera dell’isola privata in provincia di Rovigo. Alcuni bagnanti hanno notato nella sabbia qualcosa di simile a un osso. «Un frammento della lunghezza di 17 centimetri, in avanzato stato di decomposizione» spiegano i militari dell’Arma che però mettono le mani avanti. «Ancora non sappiamo se si tratta di resti umani o animali». Il reperto è stato comunque sigillato e sequestrato. Finirà inevitabilmente insieme alla mandibola e al frammento di bacino recuperato nei giorni scorsi, per cui due Procure si sono attivate per le comparazioni con il Dna di Isabella Noventa.

L’indagine L’assenza di un cadavere, nella complessa indagine che si è conclusa con condanne a 30 e 16 anni di carcere per i tre accusati del delitto, impone agli investigatori di non abbassare la guardia sul fronte delle ricerche. Di non trascurare nulla. Da gennaio 2016, mese in cui Isabella Noventa sparì dopo una pizza con il fidanzato Freddy, ogni corpo esanime di donna trovato nel Triveneto viene in qualche modo comparato con quello della donna uccisa e nascosta.
I ritrovamenti di Albarella impongono nuovi accertamenti scientifici, per confrontare il patrimonio genetico della segretaria di Albignasego, con il Dna che sarà ricavato dalle ossa trovate in spiaggia. Altre ossa sono state trovate a Isola Verde da una donna di Asolo ma secondo le Procure di Treviso e Rovigo dovrebbe trattarsi di resti animali.
Ferita aperta Non è facile per la madre Ofelia e per il fratello Paolo riprendere a vivere una vita normale. Non è facile nemmeno rassegnarsi ad aver detto addio a una figlia, a una sorella, senza nemmeno un degno funerale.
«Ogni volta si riaccende la speranza ma poi, puntualmente, siamo costretti a rassegnarci a un nuovo macigno», continua Paolo. Nella mattinata di ieri l’avvocato della famiglia, Gian Mario Balduin, ha contattato nuovamente il pm Sabrina Duò della Procura di Rovigo, che ha affidato l’incarico della perizia sulla mandibola e sul frammento di bacino al medico legale di Ferrara Lorenzo Martinelli. Le analisi s inizieranno il 6 settembre. —
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