Padova, ipotesi parcheggi a pagamento in ospedale

PADOVA. Chiunque sia andato all'ospedale, anche una volta soltanto, ha dovuto affrontare il problema. Quello di cercare un impossibile parcheggio e di misurarsi con una viabilità paragonabile a quella della tangenziale nelle ore di punta. Un disagio per i cittadini e per chi in Azienda Ospedaliera ci lavora, ma anche una situazione che rischia di pregiudicare la qualità dell'assistenza. I numeri parlano chiaro sulle cause del problema: ogni giorno varcano i cancelli di via Giustiniani fra i 3.500 e i 4.000 veicoli a fronte di 600 posti auto disponibili.
Un continuo viavai di vetture, centinaia di inutili giri a vuoto nel tentativo di trovare un posto libero; e non mancano neppure gli incidenti con relativo traffico bloccato com'è successo la scorsa settimana. Ora i proprietari delle aree su cui sono presenti le strutture ospedaliere del Giustinianeo- Azienda, Università e Comune - hanno detto basta. Il problema va affrontato e risolto rapidamente. Come? I tre enti hanno adottato un protocollo che affida a via Giustiniani la cabina di regia dell'operazione e che per la prima volta parla di parcheggi a pagamento in ospedale.
Il protocollo firmato dal direttore generale dell'Azienda Claudio Dario, dal direttore generale dell'Università Emanuela Ometto, dall'assessore alla Mobilità Stefano Grigoletto, riguarda la gestione delle aree scoperte dell'ospedale, 170 mila metri quadri in tutto. L'obiettivo è, appunto, la riorganizzazione delle stesse «per la piena realizzazione della funzione assistenziale, nella prospettiva di garantire sicurezza per chi accede alle aree ospedaliere, agevolare l'accesso e la fruizione di servizi sanitari, tutelare i soggetti più svantaggiati nell'utilizzo di servizi».
Il punto principale della riorganizzazione è la viabilità: per intervenire sono necessari strumenti «che garantiscano il rispetto del regolamento di accesso all'area che non trova sempre corretta applicazione con evidente ripercussione nei servizi». E serve altresì, prosegue il documento, «l'adozione di soluzioni organizzative diverse e articolate con stalli eventualmente anche a tariffa oraria». Ipotesi, quest'ultima, ripresa qualche riga dopo, quando il protocollo attribuisce all'Azienda Ospedaliera il potere «di introdurre per alcune fasce d'utenza eventuali parcheggi a tariffa oraria anche su porzioni di non esclusiva proprietà aziendale». I proventi, aggiunge il documento, saranno destinati al miglioramento dell'area stessa. Il parcheggio a pagamento rappresenterebbe, per Padova, una rivoluzione. Una soluzione, peraltro, già sperimentata nel nuovo ospedale di Mestre dove il posto auto è a tariffa oraria.
L' Azienda invita alla cautela: il park a pagamento è, al momento, un'ipotesi tra altre, per mettere ordine al complesso di via Giustiniani. E sarebbe principalmente finalizzata a scoraggiare chi considera l'ospedale un grande park gratuito dove lasciare il veicolo pur non dovendo andare al nosocomio. All'esame, poi, anche l'installazione, all'esterno dei cancelli, di un pannello luminoso che indichi il numero di posti liberi (evitando così giri inutili); il potenziamento dei parcheggi esterni; la realizzazione di piste ciclabili. Un gruppo di tecnici è già al lavoro per definire le soluzioni migliori. «Il problema non è di facile soluzione, l'importante è fare il maggior sforzo possibile per eliminare le criticità», sottolinea il direttore dell'Unità Gestione Logistica dell'Azienda Antonio Giona.
Un ostacolo a qualsiasi intervento, finora, era rappresentato dal fatto che le aree scoperte del complesso ospedaliero hanno tre proprietari diversi. Questo rendeva qualsiasi decisione di riorganizzazione lunga e difficile. L'ostacolo è stato superato con l'intesa raggiunta nella conferenza di servizi di gennaio tra Azienda, Università e Comune da cui è scaturito il protocollo adottato la scorsa settimana. Protocollo che attribuisce all'Azienda il ruolo di cabina di regia.
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