Patenti temporanee taroccate Inchiesta per falso e truffa

CAMPOSAMPIERO
È indagato per truffa e falso in atto pubblico Mattia Favaro, 40enne impiegato di Camposampiero. Avrebbe smerciato permessi provvisori di guida, ovviamente falsificati. I clienti? Almeno sei automobilisti che, incappati in controlli stradali, avrebbero pagato dai 100 ai 600 euro (in un caso sarebbero stati sborsati 800 euro) per ottenere quei documenti-cartastraccia indispensabili per poter guidare almeno fino al completamento del procedimento avviato in base al codice stradale. L’inchiesta è in mano al pm padovano Sergio Dini, mentre gli accertamenti sono svolti dai carabinieri di Camposampiero. Al momento l’unico indagato risulta Favaro.
La patente a ore
Quando un automobilista è sorpreso alla guida della propria auto in stato di ebbrezza alcolica, scatta inevitabilmente il ritiro della patente di guida, che viene sospesa. Tuttavia il codice penale stabilisce che, entro cinque giorni dall’avvenuto ritiro del documento e in attesa che il procedimento sia concluso (nel caso di un ricorso i tempi si allungano), c’è la possibilità per il guidatore di poter far richiesta del cosiddetto “permesso di guida temporaneo”, una sorta di patente a ore. Ma per ottenerla è necessario che il conducente in stato di ebbrezza non abbia provocato incidenti. La patente temporanea – giustificata sempre da particolari esigenze produttive documentate da un certificato del datore di lavoro, se si è dipendenti – ha una durata massima di tre ore al giorno.
I falsi
I carabinieri hanno cominciato a sospettare quando si sono ritrovati in mano qualche falso in occasione di normali controlli stradali. Si è risaliti a chi procurava i documenti e ben sei automobilisti, interrogati e messi alle strette, hanno parlato. E raccontato tutto: avevano comprato dal 40enne le patenti a ore taroccate. Patenti cui non avevano diritto.
I militari hanno perquisito l’abitazione di Favaro ma non sarebbe stato trovato nulla di rilevante. Al momento l’uomo non è ancora stato interrogato ma potrebbe sempre avvalersi della facoltà di non rispondere, com’è nel suo diritto.
Ora si sta verificando se Favaro abbia venduto altri permessi falsi. Lo scorso maggio il 40enne aveva patteggiato 3 anni e 5 mesi di carcere con 1.100 euro di multa per la rapina a un’escort: aveva organizzato un incontro a luci rosse per festeggiare il suo compleanno con una “professionista” di 26 anni, già conosciuta. All’improvviso era diventato violento e l’aveva minacciata con un coltello costringendola a prelevare con il bancomat. Intascato il danaro, aveva comprato due grammi di cocaina. —
Cristina Genesin
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