Pescano con il magnete, spunta la bomba

Contavano di pescare qualche bicicletta, utensili, nella migliore delle ipotesi alcune monetine. Mai avrebbero pensato di pescare una bomba della Prima Guerra mondiale direttamente nel tratto del Piovego denominato Tronco maestro.
È successo sabato poco prima delle 20 e l’allarme l’hanno dato due studenti universitari di 25 anni che si sono inventati un passatempo davvero originale. Hanno issato un magnete ad una corda e, piazzandosi sul ponticello della Specola, l’hanno calato nell’acqua in cerca di chissà che. Prima è emersa la carcassa di una bicicletta rubata, poi altra non meglio specificata ferraglia. Ad un certo punto, però, si sono resi conto che il magnete aveva agganciato qualcosa di strano. Guardandola da vicino hanno compreso che si trattava di una bomba a mano.
Proprio in quel momento stava transitando una pattuglia dei carabinieri dopo il giro tra i vari seggi. I due studenti, sbracciandosi, hanno fermato la gazzella. A bordo c’era il luogotenente Giancarlo Merli, comandante della stazione di Prato della Valle. Il sottufficiale dell’Arma ha verificato che, effettivamente, si trattava di un residuato bellico. Ha fatto mettere in sicurezza l’area, adagiando momentaneamente la bomba a mano in un tratto arginale lontano dal passaggio.
Sul ponte della Specola, in pochi minuti, è giunto un artificiere della questura che ha sequestrato l’ordigno: una bomba con una estremità a uncino, probabilmente per rendere più agevole il lancio.
I due studenti si sono dimostrati subito molto collaborativi con le forze dell’ordine. Superata la sorpresa iniziale, hanno avuto il tempo pure di lanciare una proposta: si sono detti disponibili infatti a svolgere questo lavoro di ricerca lungo tutto il percorso del Tronco maestro, ovviamente per conto del Comune.
Al luogotenente Merli hanno mostrato l’originale canna da pesca, costruita con una lunga corda e con un potente magnete in grado di agganciare qualsiasi oggetto metallico. Sabato pomeriggio era la prima giornata di questa “pesca” fuori dal comune. Ed è proprio il caso di dire che è iniziata con il botto.
La loro idea nasce da un malcostume molto diffuso in città: quello di liberarsi di molti oggetti lanciandoli in acqua nel Piovego. Periodicamente le associazioni che curano il patrimonio fluviale cittadino e l’amministrazione comunale, organizzano appositi servizi per liberare il letto del fiume da tutte le cianfrusaglie. Una pulizia completa e risolutiva, però, è impensabile. Da qui, forse, l’intuizione di dotarsi di un magnete per agganciare tutti gli oggetti metallici abbandonati sul fondo del fiume che attraversa la città.
Lo scorso mese di febbraio un analogo ritrovamento è stato fatto in via Turazza: durante i lavori di rifacimento di una delle due sponde del Piovego gli operai hanno trovato infatti l’ogiva di un mortaio inesplosa, ricoperta di ruggine e risalente con tutta probabilità alla Seconda Guerra mondiale. Gli artificieri, dopo essersi assicurati della non pericolosità del residuato bellico e dopo averlo analizzato e misurato, l’hanno rimosso.
@enricoferro1
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