Procurato allarme Anna Fasol rischia una denuncia
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Per cercarla sono scesi in campo a decine tra carabinieri, volontari della Protezione civile e vigili del fuoco. Un piccolo esercito in movimento per dare risposta all’interrogativo: «Dov’è Anna?». E ora Anna Fasol, la 59enne impiegata di Ca’ Onorai sparita per due settimane e ritrovata a Roma il 12 agosto, rischia una denuncia per procurato allarme. Gli investigatori dovranno valutare se ci sono gli estremi per far scattare il procedimento penale.
Non si mette in discussione l’allontanamento volontario di una persona maggiorenne; tuttavia quando l’allarme sociale creato da un’improvvisa sparizione, denunciata dai familiari, provoca un investimento di risorse umane e non solo (anche in termini di costi) è chiaro che il soggetto sparito sarebbe tenuto a segnalare che se ne è andato di casa senza alcuna costrizione in modo tale da far cessare le ricerche.
Restano da capire le cause che avrebbero convinto Anna a scomparire. Cause da lei spiegate in chiave personale. Di certo l’impiegata negli allevamenti Barcarola di Tombolo una settimana prima di sparire aveva trascorso alcuni giorni di vacanza a Capri: sarebbe stata vista in motoscafo. E lei, in famiglia, aveva raccontato di aver passato quella vacanza con alcune amiche. C’entra qualcosa con la decisione di allontanarsi?
Per di più Anna era molto preoccupata nei giorni seguenti. In azienda erano emersi ammanchi nella contabilità e il 30 luglio (data della sparizione) era attesa in banca per chiarimenti. Ma lei non avrebbe alcuna responsabilità: sarebbero altre le persone coinvolte nei prelievi. Ecco perché non è stata presentata fino a oggi alcuna denuncia. Resta ancora il mistero di una donna che aveva deciso di trovare rifugio in un centro di accoglienza della Croce Rossa romana e di cercare un nuovo lavoro come badante. Forse di costruirsi una nuova vita.
Cristina Genesin
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