Statua davanti al duomo scandalizza la città

Scultura di Rabarama scatena le polemiche al mercato di Cittadella, il sindaco difende la scelta: «L’arte non è mai oscena»

CITTADELLA. Un nudo di Rabarama con i glutei al vento, giusto davanti al duomo, scatena il dibattito a Cittadella. A far esplodere riflessioni e polemiche è il posizionamento di una statua dell’artista romana, e padovana d’adozione, in piazza Pierobon, a pochi passi dall’ingresso della chiesa. Si tratta di “Trans-catarsi”, un bronzo colorato, un essere umano danzante, che si affianca alle altre installazioni davanti al Torresino, all’ingresso di Porta Vicenza, in piazza Martiri del Grappa e in piazza Scalco.

Il fondoschiena dell’opera ieri mattina spiccava con particolare enfasi in mezzo alle bancarelle del mercato del lunedì, e non sono mancate le battute: «Tirate su dal banco un paio di mutande e fatele indossare alla statua». La dialettica arte e censura, nudità e foglie di fico, attraversa i secoli e la questione ha animato la fine delle feste pasquali dentro le mura attorno alle opere contemporanee della scultrice patavina.

E a chi non gustano, concedendo il lusso del nudo solo al Michelangelo della Cappella Sistina, risponde con verve sgarbiana il sindaco Luca Pierobon: «L’arte è arte e non è mai scandalosa, nelle opere di Rabarama che sono state installate in centro non c’è nulla che abbia a che vedere con qualcosa di osceno». Pierobon taglia corto: «E i nudi di Modigliani? Sono anch’essi da censurare? Chi fa certe affermazioni è proprio gente che non capisce l’arte. Sono comunque considerazioni che lasciano il tempo che trovano, fortunatamente la gran parte dei cittadellesi e dei turisti ha ben compreso la bellezza ed il senso di sistemare queste opere nelle piazze. Non mi meraviglio delle esternazioni dei bigotti», conclude il sindaco, «ci sono sempre stati». Le opere di Rabarama sono diventate un’attrattiva per i bambini, che le vivono anche come forme di gioco, strutture sulle quali sedersi e arrampicarsi. Arte da vivere o solo da guardare senza toccare? I genitori cittadellesi si sono interrogati sul tema e dallo staff dell’artista è arrivato un vademecum su come approcciarsi alle sculture: non ci sono problemi se i ragazzi si divertono «purché non vi siano danni alle opere e ai bimbi stessi. Se ci fosse la supervisione dei genitori sarebbe di sicuro meglio, ma questo è un problema di educazione».

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