Vende un quadro falso, gallerista condannato

MONTEGROTTO TERME. Un professionista di Montegrotto aveva comprato il quadro di un noto pittore toscano venduto all’asta in una trasmissione tivù trasmessa da una rete privata. Un quadro con il...
MONTEGROTTO TERME. Un professionista di Montegrotto aveva comprato il quadro di un noto pittore toscano venduto all’asta in una trasmissione tivù trasmessa da una rete privata. Un quadro con il certificato di autenticità. Ma era un falso. Ieri il giudice padovano Claudio Elampini ha condannato a 4 mesi di carcere per ricettazione e per detenzione e vendita di un dipinto contraffatto il gallerista Riccardo Bartoli, 60 anni di Livorno, conduttore della trasmissione. Non solo: rispondeva pure al centralino e provvedeva a concludere gli affari. La sospensione condizionale inflitta all’imputato è stata subordinata al pagamento di 5 mila euro alle parti civili, il54enne di Montegrotto tutelato dall’avvocato Giorgia Simionato e dalla collega Elisabetta D’Este. Si era anche costituito il figlio del pittore autore dell’opera falsificata, intitolata “il Caffè, e realizzata dall’artista (anche illustratore) Remo Squillantini morto nel 1996. È il 24 agosto 2010 quando il sampietrino acquista l’opera per 2500 euro: sul retro l’
expertise
. Il compratore vuole accertarsi che il dipinto sia registrato nell’archivio di Squillantini (ogni grande artista ne ha uno di regola curato dagli eredi) e si rivolge al figlio gestore della “banca-dati delle opere paterne. Tuttavia il codice identificativo dell’opera non risulta archiviato. E il figlio contesta che il quadro sia frutto della mano del padre. Così parte la denuncia.


Cristina Genesin


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