Pietro Orlandi, ho fiducia in papa Leone, sono sempre ottimista

Speravo in una parola di ricordo il 22 giugno all'Angelus

(ANSA) - GIFFONI VALLE PIANA, 20 LUG - Il nuovo Papa può essere una speranza, anche a 42 anni di distanza, per la ricerca della verità nella scomparsa di Emanuela Orlandi. Ne è convinto Pietro Orlandi che al Giffoni Film Fest ha presentato il documentario 42 - tanti sono gli anni dalla sparizione della sorella - a cura di Alessandra De Vita. Il documentario è diretto da Elettra Orlandi, figlia di Pietro e nipote di Emanuela, e contiene la canzone dell'altra figlia Rebecca. "Il nuovo Papa - dice - può essere una speranza. Lo era anche l'elezione di papa Francesco. Dopo due settimane mi disse la famosa frase 'Emanuela sta in cielo'. Ma il fatto che il papa nominasse Emanuela era importante. Pensai che avesse la forza, il coraggio e la voglia di andare avanti fino alla verità". Invece poi "il muro si è alzato più di prima. Ho sperato fino all'ultimo istante che potesse incontrare me o mia madre. Invece mai una parola di conforto, una telefonata". Ma Orlandi dice facendosi forza che deve "essere sempre ottimista. So che il nuovo papa ha incontrato già tante persone. C'è stato un Angelus il 22 giugno, giorno dell'anniversario della scomparsa. Speravo tanto in un ricordo di Emanuela, anche mia madre che ha 95 anni ci sperava, ma purtroppo non c'è stato. Ero convinto che il nuovo papa avrebbe speso una parola. E invece non c'è stata quella parola e devo dire che purtroppo non è un bel segnale". Ma aggiunge: "Io mi auguro che possa essere contraddetto presto. Perché papa Leone ha detto che il suo pontificato si baserà su tre parole: pace, verità e giustizia. Nella nostra famiglia non ci sarà pace finché non avremo verità e giustizia". (ANSA).

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