Anche Nordio e Ostellari chiedono aiuto all’Albania: 150 detenuti albanesi rispediti nel loro Paese

Il sottosegretario leghista: «Accordo rivoluzionario che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d’origine, dei 1940 detenuti albanesi, ad oggi ristretti nelle carceri italiane»

Enrico Ferro
Da sinistra, Ulsi Manja, Andrea Ostellari e Carlo Nordio
Da sinistra, Ulsi Manja, Andrea Ostellari e Carlo Nordio

Carlo Nordio e Andrea Ostellari come Giorgia Meloni. Anche il ministro alla Giustizia e il suo sottosegretario, entrambi veneti, si appellano all’Albania per risolvere un problema. Stavolta l’emergenza immigrazione non c’entra: il nodo è il sovraffollamento delle carceri. Per risolvere il problema in via Arenula hanno stretto un altro accordo con l’Albania.

“Ho partecipato all’incontro fra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il suo omologo albanese Ulsi Manja” annuncia il leghista Ostellari. “Entrambe le parti sono concordi e prossime a firmare un accordo rivoluzionario, che consentirà il trasferimento, presso gli istituti di pena del Paese d’origine, dei 1940 detenuti albanesi, ad oggi ristretti nelle carceri italiane, di cui ben 150 si trovano negli istituti del Veneto".

Dunque ben 150 detenuti albanesi, oggi ristretti nelle carceri venete, saranno di fatto rimpatriati e inviati a scontare la pena nei loro penitenziari. 

“Ciò consentirà di ridurre le spese per il mantenimento e combattere il sovraffollamento delle case di pena senza inutili svuota carceri. Ora può iniziare il confronto con i tecnici per individuare le soluzioni operative, in grado di garantire che ciascun condannato possa espiare in pieno la sua pena, senza sconti, secondo le dovute garanzie”.

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