Salvaguardia della falda della Bassa Padovana, 134 sindaci chiamati al voto
L’Ato Bacchiglione ha illustrato il piano per tutelare la salubrità dell’acqua contro il progetto di un impianto per il trattamento di rifiuti speciali nel Vicentino

Sono 134 i Comuni chiamati ad approvare la proposta dell’Ato Bacchiglione che definisce le aree di salvaguardia a tutela delle falde da cui si pesca l’acqua che arriva nei rubinetti di oltre un milione di persone tra la provincia di Padova e Vicenza.
Un passaggio cruciale in quella che negli ultimi mesi si è rivelata una falla nel sistema di difesa del territorio emersa con la presentazione da parte della multinazionale Ecoeridania del progetto di un impianto di trattamento di rifiuti sanitari speciali e sabbie da fonderia nel sito della Silva Srl nel comune di Montecchio Precalcino, nell’Alto Vicentino.
Poco più a valle si trova l’Oasi naturalistica di Villaverla dove viene prelevata l’acqua che alimenta gli acquedotti gestiti sul fronte padovano da AcegasApsAmga e su quello vicentino da Viacque. Coinvolta è quindi tutta la Saccisica così come la città di Padova e Abano Terme e altri Comuni dell’area.
L’illustrazione della proposta
Il 18 luglio pomeriggio la governance dell’Ato Bacchiglione ha illustrato in videoconferenza ai sindaci la proposta di delibera che l’assemblea è chiamata ad approvare con l’indicazione delle aree di salvaguardia.
Un “cordone” di sicurezza a garanzia delle falde, oltre il quale non si potranno realizzare impianti o promuovere attività produttive e industriali inquinanti. I Comuni possono votare tramite Pec fino a giovedì 24 luglio.
Non solo quelli direttamente coinvolti, ma tutti quelli che rientrano nell’Ato Bacchiglione, quindi anche quelli della Bassa Padovana il cui servizio idrico è gestito da Acque Venete che non pesca acqua dalla falda vicentina. Nei giorni scorsi, oltre all’appello della sindaca di Piove di Sacco Lucia Pizzo che insieme al vicesindaco di Padova Andrea Micalizzi guida il fronte padovano della rivolta contro il progetto Silva Srl, anche la Diocesi ha richiamato alla responsabilità politica con una lettera del vicario per i rapporti con le istituzioni e il territorio don Luca Facco.
Il necessario passaggio in Regione
Va detto, comunque, che l’approvazione delle aree di salvaguardia da parte dell’Ato non sarà sufficiente: il documento, infatti, dovrà essere inviato in Regione e spetterà a Palazzo Balbi recepirlo e renderlo efficace. Del resto è la stessa Regione Veneto che con delibera 1621/2019 stabiliva la necessità di istituire tali aree di salvaguardia tramite criteri tecnico-scientifici.
I sindaci non combattono da soli la minaccia che incombe sull’acqua potabile: convinti della sua difesa sono sia l’Ato Bacchiglione che il Consorzio di Bonifica. E poi ci sono i cittadini che con il Comitato Tutela della Salute pubblica hanno già raccolto oltre 5 mila firme e smosso mari e monti per sensibilizzare sulla questione. Lunedì una delegazione del Comitato sarà ricevuta in Regione dall’assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin. L’attenzione alle istanze dei cittadini, a pochi mesi dalle elezioni regionali, è sempre alta. E, si spera, concreta. —
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