Parata di campioni senza età

Olimpionici di tutti i tempi ad Abano
ECCOLI Gianfranco Bardelle, Dino Ponchio, Gianfranco Baraldi, Michele Maffei, Dody Nicolussi, Eros Poli, Fiorenzo Zanella e Giorgio Lamberti
ECCOLI Gianfranco Bardelle, Dino Ponchio, Gianfranco Baraldi, Michele Maffei, Dody Nicolussi, Eros Poli, Fiorenzo Zanella e Giorgio Lamberti
 ABANO.
L'ingresso in sala della piccola Giada (7 anni) con la fiaccola olimpica di Torino 2006, sulle note dell'Inno d'Italia suonate al pianoforte dal campione di ciclismo estremo Giuliano Calore, è stato uno dei momenti più emozionanti della serata organizzata sabato all'hotel Excelsior di Abano dall'Associazione nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia. Si è trattato di una vera e propria rimpatriata di circa 200 campioni del passato di tutte le specialità olimpiche arrivati da tutta la Penisola per la tradizionale consegna dei premi «Prestigio Esempio», che per il 2010 sono stati assegnati a Giorgio Lamberti (nuoto), Michele Maffei (scherma), Eros Poli (ciclismo su strada), Fiorenzo Zanella (tiro a segno) e Antonella Belluti (ciclismo su pista).  A ritirare il premio della Belluti, assente per impegni di lavoro, è stata la giornalista Dody Nicolussi. Tra le medaglie d'oro presenti c'era anche il velocista Livio Berruti, oggi 72 anni, vincitore dei 200 alle olimpiadi di Roma del 1960.  «Da quell'impresa sono passati la bellezza di 51 anni - ha commentato con ironia Berruti -. Quella finale mi sembra sia stata ieri tanto è rimasta impressa nella mia memoria. Questi raduni dell'Associazione Azzurri d'Italia sono momenti bellissimi che rinsaldano l'amicizia e fanno rivivere in tutti noi che abbiamo vestito la maglia della nazionale l'entusiasmo di quelle vittorie. Lo sport, quest'anno che ricorre la festa dei 150 anni dell'Unità d'Italia, è un collante che unisce i popoli».  Non ha voluto mancare al raduno Agostino Ercolessi, un giovanotto di 86 anni di Pesaro, anche lui in doppiopetto e coccarda tricolore come imposto dal cerimoniale. «Non ho vinto né Olimpiadi né titoli mondiali - afferma con fare spavaldo l'anziano -. Sono stato però uno dei primi a vestire la maglia azzurra nell'immediato dopoguerra. Nel 1946 ho corso la staffetta 4x400 a Zurigo, in occasione del confronto Svizzera-Italia. Si trattava della prima gara internazionale dopo il conflitto mondiale. Allora si correva per la pagnotta, spesso su piste di carbonella e scarti di fonderia».  Alla serata organizzata dal delegato della sezione di Padova, Fiorenzo Zanella, azzurro di tiro a segno e campione del mondo a squadre nel 1978 a Seul, erano presenti anche il presidente del Coni regionale, Gianfranco Bardelle, e del Coni provinciale, Dino Ponchio.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova