Arcella, polemiche sulla zona rossa: il Comune incontra i commercianti
Arcella, i commercianti protestano contro l’istituzione della zona rossa: «Non siamo un quartiere pericoloso». L’assessore Bressa: «Servono controlli, non criminalizzazione». In arrivo eventi e campagne di rilancio

Continua a tenere banco all’Arcella l’istituzione della zona rossa. Questa volta a far sentire la propria voce sono stati alcuni commercianti e imprenditori di via Aspetti che non vedono di buon occhio che il proprio quartiere diventi il simbolo di qualcosa che non è, ovvero una zona pericolosa che deve essere messo sotto la lente di ingrandimento.
A dare supporto anche Antonio Bressa, assessore ad attività produttive e commercio, che ha voluto mettere in moto insieme a loro una serie di iniziative che intendono porre l’accento su un quartiere che dopo tanti anni era riuscito a togliersi l’etichetta di una zona da cui tenersi alla larga.
«Ho voluto condividere lo stato d’animo negativo che si respira tra questi commercianti nei confronti della zona rossa» afferma l’assessore Bressa «siamo tutti d’accordo che siano necessari i controlli ma non una criminalizzazione di questa parte di città che può portare solo a ripercussioni negative sulle attività commerciali. L’Arcella, in questi anni, sta vivendo una seconda vita» continua «la riqualificazione degli spazi pubblici, il nuovo protagonismo delle attività commerciali. Pertanto abbiamo deciso di mettere in campo delle manifestazioni pubbliche già a partire dalla prossima settimana e una campagna di promozione delle attività con il sindaco Giordani in prima linea».
Una zona che non merita questo trattamento anche per l’amministratore delegato del poliambulatorio Arcella: «Lavoriamo in questo territorio da cento anni» afferma Luca Rubaltelli «negli ultimi decenni abbiamo contribuito e testimoniato proprio con la nostra attività come questo quartiere sia migliorato. È un quartiere sicuramente multietnico, ricco di tante identità, ma questa deve essere una ricchezza. Un laboratorio di quelle che diventeranno le nostre città nel futuro. Non ha senso vivere questo pluralismo con insicurezza o come paura. Dobbiamo fare in modo che questa pluralità si fonda, si integri, e diventi una ricchezza per tutti. Questo è un quartiere molto vivace, pieno di vita e di iniziative, un quartiere che deve valorizzato e non stigmatizzato».
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