150 licenziamenti nei «Billa» Scattano le proteste

Le segreterie delle categorie del commercio di Cgil, Cisl e Uil, assieme al coordinamento delle delegate e dei delegati, hanno deciso di proclamare lo sciopero nazionale del Gruppo «Rewe-Billa», da...

Le segreterie delle categorie del commercio di Cgil, Cisl e Uil, assieme al coordinamento delle delegate e dei delegati, hanno deciso di proclamare lo sciopero nazionale del Gruppo «Rewe-Billa», da sabato 28 gennaio fino a domenica 5 febbraio, per un totale di 10 ore complessive.

«Il Gruppo Rewe Billa ha disatteso gli impegni assunti in sede di avvio della riorganizzazione, soprattutto per evitare la perdita di posti di lavoro - spiegano le organizzazioni sindacali - La decisione dello sciopero è maturata per protestare contro il disimpegno del gruppo che ha abbandonato il centro-sud Italia, per evidenziare le diverse problematicità relative alla cessione a Conad di 42 filiali, per contrastare la decisione unilaterale di avviare le procedure di mobilità senza alcuna prospettiva occupazionale per 150 lavoratori occupati in 6 filiali. Oltre quella di Padova anche a Lecce, Porcia (in provincia di Pordenone),Vicenza , Treviso e Verona».

E c’è anche «grande incertezza per le restanti filiali di Roma, Castellanza, Tortoreto, Reggio Emilia, Parma, Arezzo, con oltre 300 lavoratori, che sono rimaste escluse dal pacchetto di filiali cedute a Conad e con prospettive future incerte». L'azienda, conclude la nota sindacale, ha comunicato la chiusura delle filiali di Trecate e Milano Palmanova, con l'intenzione di ricollocare i lavoratori in altri punti vendita del gruppo Billa.

«Il vento delle liberalizzazioni porta con sé licenziamenti» è il commento di Fernando Zilio, presidente dell'Ascom. «Un posto di lavoro perso non si sostituisce facilmente e, soprattutto, non si sostituiscono più quei posti di lavoro che si perdono quando apre un nuovo centro commerciale e finisce per decretare la fine di decine di negozi di vicinato».

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