A Trebaseleghe ripartono puzza e polemiche

TREBASELEGHE. Tre anni di indagini ambientali, 200 ditte controllate. Dopo questi interventi la puzza che da 2 anni martoriava la zona industriale era sparita. Ma ora, terminate le indagini, il problema si ripresenta.
«Sono tre settimane che si muore dalla puzza», lamenta il comitato Caelum Purum, «abbiamo segnalato a Comune e Arpav l’odore acre e irritante che si diffonde nelle vie Colombo, Magellano e Manetti e chiesto che si continui con il monitoraggio della zona e con i prelievi d’aria con i canister».
Arpav ha risposto: nella lettera assicura la disponibilità a eseguire verifiche tecniche secondo la necessità e chiede al Comune di mantenere la vigilanza tramite il proprio personale mediante accertamenti di primo livello in quanto il fenomeno potrebbe manifestarsi in orari diversi. Dalla nuova amministrazione comunale, benché più volte sollecitata, non sarebbe invece arrivato cenno.
.Il sindaco
«Ho ben presente la situazione», dichiara il sindaco Antonella Zoggia, «premesso che stiamo lavorando con un numero esiguo di personale, 20 dipendenti in tutto, facciamo comunque i controlli. I nostri tecnici escono ad ogni segnalazione ma a volte non avvertono odori molesti sul posto. Devo dire che molte ditte della zona industriale si sono lamentate perché si sentono pressate. Del problema sollevato», continua il sindaco. «Ho parlato con Prefetto, Usl e Arpav, finora non ho notizie allarmanti. È possibile che, con il caldo, alcuni tipi di lavorazione rilascino odori ma non si trovano segni di inquinamento». Il comitato richiama l’attenzione anche sulle polveri grossolane, che sfuggono alle centraline.
Le polveri
«Oltre un anno fa sono state prelevate direttamente dai davanzali e le analisi hanno rilevato la presenza di metalli pesanti, in particolare ferro e alluminio. Chiediamo ulteriori indagini», continuano i rappresentanti del comitato. «Le polveri grossolane, determinate da antropizzazione, sono meno pericolose delle sottili. Tutto quello che possiamo fare lo stiamo facendo.
La nuova Consulta ambiente è già operativa e a breve nomineremo un consulente», assicura il sindaco, «il mio primo obiettivo è la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente e prenderò tutti i provvedimenti che si rendano necessari in conformità con le leggi vigenti ma, ovviamente, solo quando vi saranno inequivocabili prove scientifiche di questi inquinamenti, rilevate dagli organi preposti. Ma in tre anni Arpav e Ulss non hanno richiesto di prendere provvedimenti e questo significa che i monitoraggi tecnici non hanno fatto emergere situazioni tali da richiederli.
«L'unico dato analitico che manca sono le polveri grossolane non respirabili, ma la responsabile Usl ha comunciato che generalmente sono derivanti da combustione di legno o materiali fossili. Certamente se gli organi tecnici diranno che è opportuno fare anche tale monitoraggio metteremo loro a disposizione ulteirori risorse in Bilancio com'è stato fatto per le polveri sottili respirabili».
Parole che non soddisfano il comitato, pronto a un ulteriore ricorso alla Procura. C'è ancora un nodo da risolvere: chi è "l'inquinatore"? Qualcuno sul web afferma di averlo già individuato: «La strada da percorrere è una sola e tutti sappiamo dove porta o meglio a chi porta, se questo non fosse lo sponsor delle attività del paese ci si sarebbe già arrivati da subito». —
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