Abano, è morto il giornalista Garzotto: fu gambizzato dai terroristi

Aveva 88 anni. Ha lavorato per il Mattino di Padova fino al 1995. Tra i grandi casi giudiziari che ha seguito, anche quello di Massimo Carlotto 

ABANO TERME. Si è spento nelle prime ore della mattinata all’Oic della Mandria, per un arresto cardiaco, Antonio Garzotto.

Storico cronista giudiziario, aveva da poco compiuto 88 anni ed abitava in via Galvani ad Abano Terme, nella zona residenziale a ridosso della Casa di cura, con la moglie Lina e il figlio Eugenio, cronista del Gazzettino.

Antonio aveva lavorato dal 1962 al 1980 per il Gazzettino e dal 1980 fino al 1995 per Il Mattino di Padova.

Il 7 luglio del 1977, nei cosiddetti “anni di piombo” era stato gambizzato in pieno centro ad Abano Terme, vicino al bar Casara con cinque colpi di pistola. Un attentato firmato da un commando che si definiva Unione dei comunisti Combattenti.

Erano gli anni in cui il giornalista aponense era impegnato a raccontare la Padova di Autonomia Operaia e del terrorismo che aveva innescato una vera e propria battaglia con le forze di polizia.

Dopo un paio di mesi di gesso aveva ripreso la sua attività di cronista di punta seguendo le vicende giudiziarie di Massimo Carlotto.

Un mestiere che faceva con grande passione e competenza e che ha trasmesso al figlio Eugenio.

La data dei funerali, che saranno celebrati nella chiesa del sacro Cuore di Abano Terme, non è ancora stata fissata.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova