Abano Terme, il secolo di Aldo Lazzaro: a vent’anni la guerra, a cento la pandemia

ABANO TERME. Aveva solo vent’anni quando venne reclutato nel 9° Reggimento Bersaglieri della Divisione Trieste. Aldo Lazzaro pochi giorni fa ha compiuto 100 anni.
La sua gioventù è stata segnata dalla guerra, dai combattimenti oltremare, che racconta ancora con orgoglio e coraggio ai nipoti. Era il 10 giugno 1940. Allo scoppio della guerra, Aldo si trovò a combattere sul confine con la Francia. Come lui stesso racconta, nonostante fosse giugno c'era la neve e lui, come i suoi compagni, indossava divise leggere.
Fu una doppia lotta: contro il nemico e contro il freddo. Un anno più tardi Alzo Lazzaro partì dal porto di Napoli a bordo della nave Neptunia alla volta dell’Africa.
Dopo essere sbarcato a Tripoli, lui e il suo plotone attraversarono il deserto: «Ci raccontò che percorse circa 1400 km con il vento Ghibli che gli andava contro, praticamente senza acqua e quella poca che aveva era sporca», le parole della nipote Elisa.
Poi fu la volta della Libia, a Tobruk, poi di El Alamein in Egitto, le drammatiche tappe cui l'esercito italiano andò incontro: «Fu una delle esperienze più difficili, perché dovette combattere anche contro le pulci e la dissenteria e perse l'uso di un timpano», racconta la nipote.
Il 5 novembre del 1942 fu fatto prigioniero dagli inglesi. Furono quattro lunghi anni di prigionia, fino al 5 luglio del '46, quando finalmente poté ritornare in patria.
«Negli anni di guerra non ha mai smesso di mandare foto e cartoline alla mamma», continua Elisa. «Lui si ricorda ogni cosa con lucidità sorprendente».
Lazzaro è stato insignito di due croci al merito di guerra, medaglia reggimentale, e tre stellette per la campagna di Libia. ––
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