Addio a padre Mario Ciman prof e direttore dell’Antonianum

Ha insegnato per anni Chimica al Bo e guidato il collegio dei gesuiti 

il Lutto

Come ricordare padre Mario Ciman? Di fronte ad un monitor, con il cellulare all’orecchio, mentre prende appunti. Ma è facile immaginarlo anche mentre scala una montagna o, dalla cattedra di professore universitario, solerte ad accorgersi delle difficoltà dei suoi studenti. Sempre vulcanico, pieno di idee e dalla battuta pronta, era nato il 30 settembre 1924. Dalla scorsa estate aveva problemi di deambulazione, poi si era aggravato e ieri è spirato. Lascia l’amata sorella Berta e il nipote Massimo Calearo Ciman, imprenditore ed ex parlamentare.

Ma lascia anche migliaia di studenti, del corso di Chimica del Bo (dove ha insegnato per 40 anni) e del collegio Antonianum, di cui fu direttore. Ha lasciato il segno nel cuore di tantissimi ragazzi, ma anche in tante case che ha costruito per chi aveva bisogno con l’Università dei costruttori, da lui fondata nel 1966. In un video per gli ex studenti dell’Antonianum (di Andrea Azzetti e Valentina Gerassmous), si era raccontato qualche anno fa, dagli studi per diventare sacerdote con il cardinal Martini, alle lauree, prima in Biologia e Scienze Naturali e poi in Biochimica.

Uno studioso, un uomo di scienze, ma anche un viaggiatore che aveva girato il mondo: Giappone, Australia, Russia, Hong Kong, Stati Uniti, imparando «la relatività di ogni paese – diceva – rispetto alla complessità del mondo». Curiosità, acuta intelligenza e dedizione al prossimo hanno accompagnato la sua lunga vita e per quasi un secolo ha fatto dialogare la scienza con la fede. Nell’intervista descrisse la comunità dei gesuiti alla quale apparteneva come «una famiglia in cui tutti hanno la stessa formazione, ma ognuno la pensa in modo diverso». E aggiungeva una battuta che ha fatto storia: «Senza mai arrivare a “fatti di sangue” ». Con questo spirito padre Ciman ha conquistato generazioni di giovani, ha vissuto percorrendo frontiere e gettando ponti: tra mondo religioso e quello laico, tra scienza e fede. Sfidando i tabù ha dimostrato che un dialogo è sempre possibile. —

elvira scigliano

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