Addio al mercato del bestiame Domani chiude il Foro boario

La decisione presa dall'assessore Maritan, dopo l’ennesimo richiamo dell’Usl sulla necessità di adeguare la struttura alle norme igienico sanitarie vigenti
PIOVE DI SACCO. Domani mattina si svolgerà l’ultimo mercato del bestiame al Foro boario di via Primo Maggio, l’ultimo capitolo di una tradizione che affonda le sue radici nella storia secolare della città. Da qualche giorno l’area dove ogni sabato da mezzo secolo allevatori e mediatori si ritrovano per vendere e acquistare mucche, tori, cavalli e maiali, è tappezzata con la locandina che annuncia che il 7 luglio, sabato prossimo, nessun operatore potrà più esporre animali. Un piccolo manifesto che concentra in poche righe il de profundis della tradizione del mercato del bestiame. Una realtà presente nella città da secoli, rinforzata e alimentata dalla Fiera Franca di San Martino che da quasi 400 anni richiama visitatori da tutta la provincia.


La decisione di chiudere definitivamente il Foro boario è stata presa dall’assessore alle Attività produttive Alessandro Maritan all’inizio dell’anno, dopo l’ennesimo richiamo dell’Usl circa la necessità di adeguare la struttura alle norme igienico sanitarie vigenti. Si sarebbero dovuti realizzare una piattaforma per il lavaggio e la disinfezione dei mezzi che trasportano gli animali, nuovi abbeveratoi e box. Una spesa non eccessiva, in effetti, circa 40 mila euro. Sia la presente che la passata giunta hanno tentato di coinvolgere gli stessi operatori del mercato del bestiame per condividere tale onere, ma non è stata trovata alcuna forma di collaborazione possibile. Il fatto poi, non poco importante, che sull’area del Foro boario il piano regolatore preveda una volumetria edificatoria di circa 9 mila metri cubi, ha definitivamente convinto gli amministratori a chiudere la partita. Anche adeguato alle norme igienico sanitarie, infatti, il Foro boario sarebbe sopravissuto per qualche anno ancora. Poi avrebbe lasciato spazio all’espansione urbanistica.


Nei mesi scorsi il presidente dell’Ascom Francesco Boran aveva lanciato una provocazione alla giunta del sindaco Mario Crosta: se veramente la sua compagine voleva dare un segno di cambio di passo rispetto alla precedente, avrebbe potuto depennare dal Prg il progetto edificatorio di via Primo Maggio, dove realizzare invece una piazza con parcheggio e riqualificare il foro boario. Un appello caduto nel vuoto. «Ora abbiamo chiesto un incontro col sindaco - dice Boran - vogliamo capire fino a che punto sono irremovibili su questa cosa perché c’è molta gente contraria. E’ una realtà che richiama centinai di persone ogni settimana». Ma intanto il sipario sta calando inesorabile sulla tradizione del mercato del bestiame.

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