Agenzia Unica Ispezioni, il “no” di Padova

No secco da Padova all'istituzione dell'Agenzia Unica per le Ispezioni sul Lavoro, già prevista dal governo Renzi-Poletti, a partire dal primo gennaio 2016, all'interno di un decreto collegato al Jobs Act. La nuova struttura, con sede centrale a Roma e 18 sedi regionali, dovrebbe funzionare con 5.892 dipendenti, tutti riciclati dalle attuali Dtl, Inps ed Inail e dovrebbe portare ad un risparmio generale di 26 milioni di euro. La protesta dei lavoratori del settore e dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Fialp ed Usb, è in atto, già da alcune settimane in tutta Italia. Ieri, dalle 11 in poi, un centinaio di dipendenti e di sindacalisti, si sono riuniti davanti l'ingresso della sede Inps, in Piazza Insurrezione e hanno dato il via a una raccolta firme anche tra i clienti dell'istituto di previdenza. Tra i presenti lo stesso direttore Dario Buonomo e i sindacalisti Lorenzo Bovo, Chiara Nasca, Antonio Rizzo, Antonella Vidaich e Michele Roveron. In città gli ispettori Inps coinvolti in tale operazione sono 18, mentre i colleghi dell'Inail 8. Nel Veneto gli addetti interessati sono 93, dei quali già 65 hanno chiesto di tornare al lavorare in ufficio nel caso la nuova Agenzia venga istituita secondo i criteri indicati. «In questa battaglia la Cisl è al fianco dei lavoratori del settore», sottolinea Roveron, «Il grave rischio è la perdita di presenza degli ispettori sul territorio». Più ampia l'analisi di Lorenzo Bovo, ispettore da decenni dell'Inps ed ex segretario provinciale della Uil a cavallo degli anni ’80 e '90. «Nel 2014 gli ispettori della sola Inps di Padova hanno accertato un'evasione da parte delle aziende di contributi previdenziali di quasi 14 milioni», spiega Bovo, «Esattamente 13.990.000 euro. Un buon lavoro portato a termine grazie alla presenza capillare sul territorio degli ispettori. Se passa così com'è il progetto dell'Agenzia Unica (quasi certamente una sola in tutto il Veneto, ndr), si corre il rischio di perdere per sempre così importanti introiti che, in fondo, costituiscono risorse preziose per il mantenimento dell'equilibrio nei conti generali dell'Inps e, quindi, della stessa erogazione delle pensioni future. Per il resto la nuova Agenzia non servirà a rendere più efficaci i controlli e non ridurrà di un solo caso gli infortuni sul lavoro». (f.pad.)
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