Calciatore aggredisce l’arbitro con una testata: Daspo di 5 anni e denuncia
Il provvedimento della questura dopo l’episodio di violenza nei minuti finali dell’incontro di Seconda Categoria tra San Fidenzio Polverara e Due Stelle il 18 maggio sul campo del Polverara. Il 37enne non potrà accedere agli stadi fino al 2030

Una domenica di sport si è trasformata in un grave episodio di violenza, costato a un calciatore una denuncia penale e un provvedimento di Daspo della durata di cinque anni.
Gli agenti della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Padova hanno infatti eseguito e notificato al 37enne, tesserato per la squadra San Fidenzio Polverara, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO), disposto dal Questore Marco Odorisio, in seguito all’aggressione subita da un giovane arbitro durante una partita del campionato di Seconda Categoria.
I fatti risalgono a domenica 18 maggio, durante l’incontro tra San Fidenzio Polverara e Due Stelle, disputato presso il campo comunale di Polverara. A pochi minuti dal termine del match, precisamente al 47’ del secondo tempo, il guardalinee aveva segnalato un fallo violento commesso a gioco fermo da un calciatore del San Fidenzio, il quale, identificato con la maglia numero 20, aveva colpito alla caviglia un avversario. L’arbitro, dopo aver preso atto della gravità del gesto, ha provveduto all’espulsione immediata del giocatore.
La reazione del 37enne è stata brutale: si è avvicinato minacciosamente al direttore di gara e lo ha colpito con una violenta testata al volto, provocandogli forti dolori, nausea e stordimento. Le sue condizioni hanno costretto l’arbitro a sospendere definitivamente l’incontro.
Nei concitati minuti successivi, l’aggressore ha rincarato la dose: nel tunnel degli spogliatoi, sempre in stato di forte agitazione, si è scagliato verbalmente contro l’intera terna arbitrale, urlando minacce di morte: «Vi spacco la faccia a tutti e tre, vi ammazzo». Solo il pronto intervento di alcuni compagni di squadra e del presidente della Sezione A.I.A. di Venezia ha evitato il peggio, riuscendo a bloccare l’uomo prima che potesse nuovamente aggredire i presenti.
L’arbitro 25enne è stato poi trasportato in ospedale, dove i medici gli hanno diagnosticato una frattura delle ossa nasali con una prognosi di 15 giorni, salvo complicazioni. L’episodio ha suscitato grande indignazione, anche a livello mediatico. Il 21 maggio, il Giudice Sportivo della F.I.G.C. ha emesso nei confronti del calciatore una squalifica di cinque anni.
Parallelamente, la Questura di Padova ha avviato una serie di accertamenti, affidati alla Digos, per ricostruire l’intera vicenda. Gli approfondimenti investigativi, condotti in collaborazione con la terna arbitrale e i protagonisti in campo, hanno confermato la gravità del comportamento tenuto dal 37enne, che è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica per i reati di lesioni e minacce aggravate, oltre che per la violazione della normativa sul regolare svolgimento delle manifestazioni sportive (legge 401/89).
In forza del provvedimento di Daspo emesso, per i prossimi cinque anni il calciatore non potrà accedere a stadi e impianti sportivi di qualsiasi serie e categoria, sia in Italia che all’estero.
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