Agrologic a Monselice, un polo logistico fra la Sr 104 e l'Adriatica

MONSELICE. L'ex area artigianale di San Bortolo vista con gli occhi del futuro: come sarà Agrologic, il nuovo polo agro-alimentare della Cervet? Innanzi tutto bisogna dargli una collocazione geografica ben precisa: Agrologic sorgerà (i lavori non potranno però iniziare prima dell’estate) nell'area compresa tra la Sr10 e il confine sud del territorio di Monselice, all'interno della “Nuova zona artigianale-commerciale via Rovigana-Campestrin” (300.000 metri quadri regolati da uno specifico Piano urbanistico attuativo, approvato nel 2009 con una delibera di Consiglio comunale).
La “molla” principale che ha spinto la Cervet di Francesco Fracasso a sottoporre all'attenzione del Comune un accordo pubblico-privato per un investimento di 280 milioni di euro (più ancora di quanto è costato il nuovo ospedale di Monselice) è proprio la vicinanza alle reti viarie: l'area si trova in una posizione prospiciente la Sr104 (la cosiddetta “Monselice-mare”) e a circa 4 chilometri dal casello dell'autostrada A13 Bologna-Padova.
Dalla planimetria di Agrologic in fase finale, che risulta nella relazione tecnica alla variante al Piano degli interventi richiesta dalla società, il polo sorgerà fra la Rovigana e la Sr 104, dalla parte opposta della statale rispetto all’Agricola Berica.
La superficie coperta, pari a 133mila metri quadri, prevede la costruzione di un norme complesso articolato in un centro lavorazioni carni e in un centro di stoccaggio e distribuzione di prodotti agroalimentari, con annesse funzioni logistiche, amministrative e gestionali.
Il consigliere Santino Bozza (Prima il Veneto) nei mesi precedenti aveva espresso preoccupazione per l'eventuale presenza di un macello di polli (con gli odori derivanti dagli scarti), ma i dubbi sono stati fugati in quanto nello stabilimento verrà lavorata solo carne di animali già macellati altrove. La differenza con il nuovo Piano urbanistico attuativo approvato dal Comune (oltre a un cambio di destinazione d'uso dell'area da tipo D2 a D6, ovvero agro-industriale) consiste nella realizzazione di un macro lotto con un unico edificio (al posto dei molteplici singoli edifici, come era previsto dal precedente Pua che prevedeva 11 zone edificabili di medio-grandi dimensioni).
Si tratta di una soluzione funzionale alle esigenze del costruttore, ma che consentirà la realizzazione di aree verdi più ampie: alcune porzioni verranno trattate a verde con soluzioni tecnologicamente avanzate, in modo da incrementare ulteriormente la superficie che trattiene il deflusso delle piogge. Viene inoltre evidenziato che la manutenzione di 92mila metri quadri di strade e verde all'interno del lotto non sarà a carico del Comune. La struttura che si vedrà dalla strada sarà sicuramente molto alta: tra le richieste mosse dall'azienda figurava una variazione sull'altezza massima, perché una porzione del costruito raggiungerà i 32 metri di altezza.
L'attività del polo agro-alimentare, che viene definita priva di emissioni nocive sul territorio, necessita di investimenti viari per il deflusso del traffico: sono indicate, tra le opere di compensazione esterne al lotto, delle rotonde che puntano all'eliminazione di incroci semaforizzati (una all’ingresso dell'area sulla statale 16, una su via Rovigana all’altezza dell’ingresso della zona industriale e l’ultima su via Orti).
Sarà poi a carico del costruttore la realizzazione del collegamento diretto con l'autostrada, evitando il centro abitato, con la realizzazione di un nuovo casello autostradale o in alternativa una bretella complanare all'autostrada fino alla Monselice-mare. La Cervet ha fatto presente all'amministrazione che il totale delle opere compensative previste, di finalità pubblica (insieme ai 400 posti di lavoro annunciati), comporterà un importo superiore al plusvalore conseguente all'aumento di altezza massima degli edifici che le è stato concesso. L’opposizione ritiene invece che il Comune sia stato di manica assai larga, consentendo un’opera enorme su un’area ancora oggi usata dall’agricoltura avendo in cambio opere che sono in realtà funzionali al costruttore, che sarà il primo beneficiato da una viabilità più scorrevole.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova