Allarme anziani soli: sono 3.700 a Padova. Parte il “censimento” da parte del Comune

PADOVA. Sono quasi 4.000 gli anziani soli che vivono a Padova. Per l’esattezza 3.700. Persone senza figli vicini, parenti o amici che possano aiutarli a combattere la solitudine e risollevarli dalla routine quotidiana, spesso fatta solo di tanta tv e dalla spesa al supermercato sotto casa. In alcuni casi una vera e propria emergenza: solo negli ultimi mesi sono state cinque le persone sole trovate morte in casa, anche dopo 10 giorni, dai vicini, senza che nessuno li avesse cercati prima. L’allarme c’è anche perché la popolazione invecchia e ormai un padovano su 3 nella città del Santo è over 74. Di qui la decisione del Comune di correre ai ripari, offrendo un aiuto concreto agli anziani soli. Prima però occorreva individuarli: di qui la decisione di passare casa per casa degli anziani soli per “mappare” persone e relativi bisogni. E per mettere in campo tutti gli strumenti tali da evitare altri casi di morti in solitudine.
Porta a porta
Una situazione drammatica che ha spinto l’assessora al Sociale Marta Nalin a rilanciare un progetto attivo fino al 2013, cancellato invece dall’amministrazione leghista di Massimo Bitonci. Già da dopo Natale verranno inviate 3.700 lettere a casa degli over 74 soli, individuati dagli uffici, per avvisarli che saranno tutti contattati telefonicamente per prendere un appuntamento in casa e somministrargli un questionario. Un’indagine che servirà a fare una mappatura generale della situazione, ma soprattutto a individuare gli anziani che pur avendone necessità non si servono delle attività offerte dai Servizi sociali del Comune. I questionari saranno sottoposti da rilevatori che hanno appena ultimato un corso di formazione specifico, riconoscibili dal tesserino con nome, foto e logo del Comune. Le domande che verranno sottoposte agli anziani sono relative alle condizioni di vita nel proprio ambiente domestico, nel contesto abitativo e sociale e sullo stato di salute. Non ci sono infatti solo anziani poveri soli, ma anche molti altri che si lasciano andare e non si prendono cura della propria salute, della propria alimentazione e dell’igiene, vivendo in situazioni di forte disagio.
Prevenzione
«Siamo convinti che da qui possano emergere importanti indicazioni per noi, per il settore e per tutti coloro che si occupano di questo tema in città» spiega l’assessora Nalin. Il questionario torna ad essere quindi uno strumento importante per consentire una programmazione degli interventi e degli aiuti più appropriati, in modo da sostenere il benessere della popolazione anziana. «È importante che i nostri anziani siano consapevoli di tutti i servizi che il Comune offre perché possano trascorrere al meglio la loro quotidianità. Per questo gli operatori avranno anche il compito di illustrare tutto ciò che già esiste, dai corsi ai soggiorni estivi, cercando di stimolare nelle persone anziane anche la voglia di mettere a disposizione le proprie risorse e il proprio tempo per continuare a offrire loro stessi un servizio a favore di tutta la comunità».
Rischio truffe
Obiettivo dell’amministrazione comunale è anche quella di prevenire, in collaborazione con le forze dell’ordine, le truffe ai quali gli anziani che vivono soli sono particolarmente esposti. Occhio, dunque, a chi bussa alla porta.
Purtroppo non sono pochi gli anziani vittime di rapine e di raggiri in casa, ad opera di balordi che si fingono operatori di Enel o di altre aziende. «Sappiamo bene che far entrare qualcuno di sconosciuto in casa propria non è facile, per questo abbiamo fatto in modo che gli operatori potessero essere molto riconoscibili e abbiamo informato tutte le autorità, anche la Questura, di questa azione, così che tutti possano essere pronti a fornire informazioni a chiunque ne abbia bisogno» chiarisce infine a tal proposito l’assessora Marta Nalin.
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