Annullata la multa ma i vigili fanno ricorso

CORREZZOLA. Il giudice di pace ha fatto cancellare la sanzione ma la Polizia locale impugnerà la sentenza. Avrà un ulteriore strascico legale la vicenda relativa a un automobilista piovese che si è visto recapitare quasi un anno fa una multa per eccesso di velocità. L’uomo si era imbattuto nell’autovelox della Polizia locale a Villa del Bosco, in uscita dalla rotonda sulla Sr 104 Monselice mare. Qualche tempo dopo gli era stata recapitata una multa di 28,70 euro, oltre ai 18 euro per le spese di notifica, per avere superato di 8 km/h il limite dei 50 km/h. L’uomo, sentendosi penalizzato, aveva fatto però ricorso perché aveva ritenuto di essere caduto in una sorta di “imboscata”, con i vigili, a suo parere nascosti e poco distanti dall’inizio del limite dei 70 km/h, che non avevano segnalato la loro presenza. Nei giorni scorsi il giudice di pace gli ha dato ragione, ottenendo lo stralcio della multa e anche che il pagamento delle spese processuali da parte del Comune. «Non è stato contestato il superamento del limite di velocità» ha precisato Vito Noiato, comandante della Polizia locale «ma il differimento di una sanzione emessa da una postazione che il giudice, sulla base di una precedente sentenza della Cassazione, non ha ritenuto essere fissa. Una valutazione tecnica che riteniamo possa essere impugnata». Superando il caso specifico, Noiato fa un discorso più generale. «I controlli» spiega «sono fatti sulle Sr 516, 104 e 105, tutte strade di grande percorrenza con i limiti che sono stati stabiliti da Veneto Strade. Limiti troppo spesso non rispettati vista anche la frequenza degli incidenti. Al contrario di altri Comuni che hanno autovelox fissi che rilevano migliaia di infrazioni e permettono di incassare molto, il nostro è un lavoro di monitoraggio e presenza sul territorio ed in particolare nei punti più critici. Sono proprio i residenti delle zone più a rischio che chiedono che ci siano maggiori controlli e che spesso sono pronti a testimoniare contro i comportamenti ignobili di certi automobilisti». —
Alessandro Cesarato
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