Arcobaleno, a scuola di uguaglianza

A Santo Stefano lo conoscono tutti. Impossibile dimenticare l’annata 1977-78, quando Nereo Bison, 73 anni, ha guidato quell’avventura temeraria e “sovversiva” di un gruppo di genitori disposti a veder tornare a casa i figli con un occhio nero o un dente rotto perché condividevano i banchi con coetanei dalle gravi difficoltà psicologiche.
«Nacque la scuola elementare Arcobaleno, un esperimento straordinario», ricorda Nereo, «da subito abbiamo creato un gruppo affiatato di genitori disposti ad inserire due bambini psicotici gravi per classe che provenivano da un centro specializzato del quartiere. Erano seguiti da personale specializzato, ma la capacità terapeutica della vicinanza dei nostri figli, normodotati, è stata incredibile».
Tanto che quando l’anno dopo hanno rischiato di saltare i fondi pubblici, i genitori hanno occupato la scuola e dormito, con alcuni insegnanti, per una settimana nel plesso, fino a spuntarla. «Quella scuola ha dato ai nostri figli l’antidoto alla paura della diversità e la virtù del dialogo, sempre, in ogni situazione, anche quando potrebbe sembrare una condizione disperata». Oggi i piccoli malati non ci sono più, ma l’Arcobaleno continua ad essere una scuola all’avanguardia. E Nereo non si è fermato: con la collaborazione delle suore della scuola Guanella ha inventato le olimpiadi dei piccoli; ha accompagnato 250 bambini dai 3 ai 5 anni a Gardaland; li ha portati (con un treno tutto per loro) a Bassano. Nereo è anche uno dei gemellati con l’Ungheria che, a distanza di 25 anni, fa visita alle famiglie di Eszstegon insieme ai compagni di viaggio Sirio Cerri, 86 anni e Antonio Zecchin, 80. «Io e Sirio», sorride, «abbiamo idee politiche opposte e passiamo tutto il viaggio in auto (900 chilometri all’andata e 900 al ritorno) a litigare. Dimostrazione che siamo amici veri». Legami solamente affettivi e ricordi di una vita: «quando abbiamo portato un albero da Padova», ricorda, «quando abbiamo aiutato a rimettere a posto la scuola di Sant’Anna». Nereo è un “credente” dei buoni sentimenti, dell’amicizia e dell’etica declinata in entusiasmo. (e.sci.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova