Arriva la mamma-robot. Che partorisce

È il sofisticatissimo manichino elettronico usato in Clinica Ostetrica per preparare i futuri medici. Ci sono anche i neonati
Di Elisa Fais

In Clinica ostetrica dell’Azienda Ospedaliera di Padova è arrivato il simulatore del parto: il manichino che partorisce. Si tratta, per l’esattezza, di una madre e due neonati: saranno questi i tre manichini-robot altamente sofisticati sui quali faranno pratica le prossime generazioni di aspiranti ginecologi e ostetriche. Le tre riproduzioni rispondono clinicamente come veri e propri pazienti: si può misurare il battito cardiaco, la pressione, e si possono riprodurre scenari d’emergenza. Il manichino della partoriente possiede un palloncino che simula l’utero, che nel caso di emorragia post-partum, si riempie di un liquido rosso molto simile al sangue. In più le mani e il viso del bambino elettronico si colorano di blu per riprodurre la cianosi e insufflando ossigeno alcuni sensori riportano la bambola alla colorazione normale. I manichini ipertecnologici del valore di 50 mila euro sono stati costruiti in Florida. L’ospedale padovano è la prima azienda ospedaliera universitaria italiana che utilizza un simulatore ostetrico di questo livello. «È un grosso avanzamento culturale perché uno dei motivi di disappunto delle pazienti era quello che il personale in formazione si esercitasse su di loro. Da oggi gli studenti possono confrontarsi con eventi di emergenza senza aspettare che capitino nella realtà e all’improvviso. Così possono affrontare con maggiore manualità anche i casi più particolari», spiega Giovanni Nardelli, direttore della Clinica ostetrica. Sono 50 i medici specializzandi e 75 le studentesse di ostetricia che frequentano il reparto padovano. Altre 225 sono invece le allieve ostetriche divise tra le sedi di Vicenza, Treviso e Rovigo. Per tutti l’addestramento con il simulatore neonatale diventerà obbligatorio. «In futuro potremo offrire corsi anche a livello regionale e nazionale, seguendo il modello di hub & spoke anche per la formazione. Spesso le neo allieve ostetriche sono improvvisamente immerse in un mondo di cui non hanno fatto esperienza, il simulatore le aiuta moltissimo», continua Nardelli. Le bambole sono costruite con materiali elastici e morbidi al tatto come le membrane e la pelle umana. La madre elettronica è collegata al figlio con un tubicino che riproduce fedelmente il cordone ombelicale. In più all’interno del pancione del manichino c’è uno stantuffo elettronico che spinge fuori il bambino. Grazie ad una finestra sulla pancia, lo studente può capire come esce il feto in base alla posizione assunta nell’utero.

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