Artoni-Fercam salta la trattativa 100 posti a rischio
PADOVA. Salta l’accordo per l’acquisizione di Artoni da parte di Fercam e sono a rischio circa 100 posti di lavoro tra diretti e indiretti nella sola Padova.
A dare l’annuncio del ritiro dell’offerta di acquisto che avrebbe creato il più grande operatore della logistica italiana, la proprietà della bolzanina Fercam che ha addotto come motivazione il fallimento del tavolo sindacale che avrebbe dovuto avallare 170 licenziamenti su un totale in Italia di circa 570 addetti della Artoni e di oltre mille lavoratori indiretti.
A respingere le accuse di essere la causa di un mancato accordo che avrebbe fato nascere un gruppo da 900 milioni di euro di fatturato un comunicato delle segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Uil. «Durante l’incontro» si legge in una nota «Fercam ha posto come condizione al suo subentro in Artoni che si realizzasse un accordo sindacale che, a fronte di un esiguo incentivo, sancisse il licenziamento di fatto di oltre 170 lavoratori e lavoratrici, senza alcuna possibilità di prosecuzione lavorativa e senza alcun ammortizzatore sociale applicabile. L’azienda altoatesina, in spregio alla legge ed in violazione palese della procedura attivata, voleva scegliere i soli siti di proprio interesse e non effettuare di fatto il trasferimento di ramo d’azienda. E per farlo pretendeva l’avallo sindacale».
Una modalità che, secondo i sindacati, avrebbe comunque previsto la chiusura definitiva del sito Artoni di Padova. «Una proposta del tutto inaccettabile» ha detto il segretario provinciale della Filt Cgil di Padova Romeo Barutta. «Non siamo disposti a barattare la vita di intere famiglie per pochi spiccioli. Siamo pronti ad ogni manifestazione di dissenso ma anche a riaprire il dialogo per una soluzione positiva di una crisi che sembra non avere sbocco».
(r.s.)
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