Asi, la Federazione non ricapitalizza e va in liquidazione

CAMPOSAMPIERO. La ricapitalizzazione non passa ed Asi srl va in liquidazione. Dopo quasi quattro ore di seduta, il consiglio della Federazione del Camposampierese si è espresso con tredici voti a favore, tredici contro e due astenuti per il salvataggio della società di servizi partecipata dal 60 per cento dalla Federazione e al 40 per cento da Etra. La parità, secondo il regolamento, ha determinato la bocciatura della proposta di ricapitalizzazione e la messa in liquidazione della società che a oggi conta 36 dipendenti. A votare contro il salvataggio sono stati Lara Rizzioli, Daniele Canella, Domenico Zanon, Renato Milani, Rina Marfia, Michele Dallan, Antonella Zoggia, Gianni Formentin, Francesco Scquizzato, Samuele Peron, Graziella Vigri, Franca Tombacco e Fulvio Stiffoni. Favorevoli alla ricostituzione di capitale sociale e riserve e al ripiano delle perdite 2015 di Asi srl sono stati invece Giovanna Novello, Lorenzo Casa, Giulio Ruffato, Barbara Gallo, Enrico Libralon, Riccardo Poggese, Lucia Basso, Ottorino Dallan, Deborah Tufarini, Marcellino Colombi, Sarah Gaiani, Nicola Boschello ed Andrea Ruzzante; astenuti Miledi Miozzo e Luisa Bano. Assenti al voto Maria Grazia Peron e Lorenza Baggio per incompatibilità, Marco Bragagnolo, Claudia Mastellaro, Giovanna Caccaro e Tatiana Minotto.
Alla fine della discussione, che ha raggiunto anche toni drammatici, è passata la linea sostenuta in particolare da Domenico Zanon e da Daniele Canella. Quest’ultimo ha dichiarato: «Asi è un morto che cammina. Tentare di salvarla, tra l’altro con le perdite tutte a carico della Federazione, è accanimento terapeutico. Etra con 10 mila euro ci fa beneficienza e voi non avete ancora trovato il nome di un nuovo amministratore» si è rivolto a Giovanna Novello. Zanon si è scagliato contro il piano di ristrutturazione proposto dall’amministratore unico uscente di Asi, Stefano Svegliado: «È irricevibile perché si fonda su previsioni e non su dati certi, Etra non crede in Asi e vi esce come socio, perché non partecipa alla copertura delle perdite». Strali, quindi, contro le parentele in Asi della sindaca di Camposampiero e della già sindaca di Loreggia e degli scout e soprattutto contro il direttore generale della Federazione, Luciano Gallo, vero obiettivo di Zanon:«Percepisce 78.879 euro annui oltre a 20 mila euro di consulenze esterne e la moglie è parente del direttore di Asi. Come possiamo fidarci di costui e delle sue valutazioni sulla società? Lui e il direttore devono andarsene» ha attaccato Zanon, sfoggiando anche una maglietta con un gallo stampato sotto la cifra del “buco” e con la domanda “Per colpa di chi?”.
Nel corso della lunga discussione, Stefano Svegliado aveva spiegato: «Sono convinto che con il piano industriale che abbiamo elaborato si possa tornare al pareggio di bilancio e anzi, con i dati reali di oggi, a un utile di 10 mila euro per Asi», mentre il presidente di Etra, Andrea Levorato, aveva confermato il sostegno alla società: «Confermeremo tutti i nostri contratti, ricostituiremo con 10 mila euro il capitale sociale (20 per cento della quota) e confermiamo le garanzie dei fidi bancari per Asi, per oltre 100 mila euro. Etra, anche se non ripiana le perdite, resta socio e questo lo posso assicurare sulla base della giurisprudenza».
Permanenza garantita, via mail, anche dal notaio Roberto Paone, con una nota letta durante la lunga seduta dalla sindaca Giovanna Novello ma stroncata da Domenico Zanon che ha evocato anche la responsabilità patrimoniale dei consiglieri: «Come può il notaio aiutarci a capire, adesso, in questo drammatico e angosciante consiglio? Noi siamo 33 poveri consiglieri, senza assicurazione, chiamati a decidere sulla mala gestio di altri». Dopo che la presidente della Federazione del Camposampierese Novello, aveva assicurato discontinuità nell’organizzazione di Asi ricordando i servizi fondamentali svolti per la Federazione e i danni che deriverebbero dalla mancata ricapitalizzazione, si è andati al voto. Antonella Zoggia annunciava: «Voto contrario per l’inerzia di questi mesi e l’insufficienza delle correzioni e un piano di ristrutturazione incerto». A ruota Rina Marfia: «Non possiamo trovare i soldi adesso per salvare una società gestita male, quando diciamo sempre ai cittadini in difficoltà, che i soldi sono finiti» e Domenico Zanon: «Non possiamo salvare parentopoli».
Tra i favorevoli intervenuti invece, Giulio Ruffato: «Nonostante gli errori commessi, bisogna dare una possibilità di recupero ad Asi e salvare quanto di buono funziona». Barbara Gallo: «I costi sarebbero superiori se non ricapitalizzassimo». Alla fine il pareggio sancisce la liquidazione di Asi srl. Ora sarà nominato un liquidatore che dovrà sistemare i conti e decidere la sorte della società e quindi dei suoi 36 dipendenti che, per ora, restano col fiato sospeso e un macigno che pesa sul loro futuro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova