Assicurazioni senza gara: danno erariale da 3 milioni

La Corte dei Conti contesta alla Regione Veneto l’assegnazione in monopolio ad Assidoge
TOME' TREVISO NUOVO PRONTO SOCCORSO agenzia fotografica fotofilm - Un'infermiera tra gli 8 box-ambulatori
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PADOVA. Per anni hanno gestito il ramo assicurativo della sanità veneta in regime di monopolio. Non solo ricevevano gli incarichi senza gara, ma mantenevano autonomamente un rapporto esclusivo con le diverse compagnie assicuratrici. Ora che il mondo di Giancarlo Galan governatore del Veneto è crollato, i nodi vengono al pettine anche per chi si è arricchito alla sua corte. La Assidoge Srl, società di broker di Mirano, era senza dubbio una roccaforte di quel “sistema” ormai smantellato. La Corte dei Conti ora contesta un danno erariale di 3.126.232 euro: è la somma ricostruita sulla base degli accertamenti svolti dalla Guardia di finanza. Saranno chiamati a rifondere alcuni funzionari della Regione.

Assidoge monopolista. La Assidoge (riconducibile a Giuliano Benetti, morto nel 2012 e poi venduta alla Cervit Spa) veniva utilizzata da Galan in affidamento diretto per scegliere le compagnie di assicurazioni che successivamente partecipavano alle gare d’appalto «per la gestione stragiudiziale dei sinistri di Rct delle Aziende Usl ed ospedaliere del servizio sanitario regionale». Il monte assicurativo annuale della Sanità Veneta all’epoca ammontava a 80 milioni di euro. Assidoge operava in regime di monopolio quasi assoluto con una provvigione del 15%. Nel 2006, tanto per fare un esempio, Assidoge era broker di 18 Usl su 22 oltre che di una azienda ospedaliera su due (tra cui quella di Padova). Secondo una stima approssimativa la società intascava una cifra che oscillava tra gli 8 e i 10 milioni di euro l’anno.

L’indagine della Finanza. La svolta è la caduta di Galan e l’arrivo di Luca Zaia alla guida della Regione Veneto. È lui che a marzo 2014 decide di indire finalmente una gara per la scelta del broker, concorso vinto poi dall’americana Willis. Nel momento in cui è stata resa nota la commissione applicata dalla nuova società (appena l’1% rispetto al 15% di Assidoge), la Corte dei Conti veneziana ha chiesto alla Guardia di finanza di fare chiarezza. È stato aperto così il “vaso di Pandora”.

Vanno restituiti 3 milioni. Ci sono due profili di responsabilità che la procura generale contabile contesta. Da un lato c’è il sistema per l’affidamento dell’incarico: “L’affidamento diretto alla società Assidoge Srl di Venezia ha generato un danno erariale di 3.126.232 euro derivante dalla mancata indizione di una evidenza pubblica, nonché dal ruolo assunto dal broker Assidoge Srl che, oltre alla funzione di broker, si è autonomamente appropriato anche dell’esclusività dei rapporti con le diverse compagnie assicuratrici nella fase di gestione dei sinistri”. Dunque la Regione Veneto appaltava totalmente la gestione di questo ramo all’azienda di Mirano, senza preoccuparsi di verificare l’evoluzione delle pratiche. Un particolare evidenziato negli atti anche in un passaggio successivo: “La società risulta aver gestito il pagamento dei premi relativi al servizio in maniera totalmente discrezionale, concordando il premio da versare direttamente con le società assicuratrici all’insaputa di qualsiasi organo all’interno degli enti pubblici”. Saranno chiamati a rifondere tutti i funzionari regionali che hanno in qualche modo partecipato all’affidamento dell’incarico. Non ci sono politici coinvolti, né tantomeno l’allora governatore del Veneto Galan. Sarà considerato responsabile solo chi ha “partecipato al processo decisionale”, dunque i dirigenti.

21/11/2008 CONSIGLIO NAZIONALE DI FORZA ITALIA NELLA FOTO GIANCARLO GALAN
21/11/2008 CONSIGLIO NAZIONALE DI FORZA ITALIA NELLA FOTO GIANCARLO GALAN

L’origine. Assidoge nasce nel 1994, anno della discesa in campo di Giancarlo Galan. La società nasce con un capitale sociale 20 milioni di vecchie lire. Scriveva Paolo Baron sul mattino di Padova a luglio dello scorso anno: «Benetti inizia come agente per la Ras, lavorando successivamente anche per i Lloyd’s. Poi il grande salto grazie all’amico Galan. Benetti si avvale di alcuni collaboratori. Tra questi Gianni Pesce, padovano, 70 anni, titolare della Pesce and Partners Insurance di Piazzetta Pedrocchi. Pesce, persona discreta e capace, è conosciuto anche come uno degli organizzatori delle feste annuali in Croazia, dove si ritrovava il gotha della sanità veneta. Appuntamenti che servivano per cementare amicizie e pianificare gli affari». Assidoge, oltre alla Sanità veneta, mette le mani anche sui Comuni di Padova e Venezia e su società partecipate dalla Regione. Gli affari vanno a gonfie vele e nessuno riesce a scalfire il dominio quasi assoluto. Lo spartiacque è l’elezione di Luca Zaia a governatore del Veneto. A questo si aggiunge un senso crescente di tutela della spesa pubblica su cui cominciano a concentrarsi gli investigatori della Guardia di finanza di Padova.

e.ferro@mattinopadova.it

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