Ater riqualifica 18 alloggi ma non può assegnarli

Gli appartamenti in via Crimea sono pronti da sette mesi e dotati di impianto fotovoltaico ma il contratto con l’ente gestore dei servizi energetici non arriva
Di Riccardo Sandre
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VIA CRIMEA 20 CASE ATER
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VIA CRIMEA 20 CASE ATER

SAN GIUSEPPE. Sono 18 gli appartamenti Ater di via Crimea riqualificati da oltre sette mesi ed ancora non assegnati.

Le tre palazzine in edilizia popolare del quartiere San Giuseppe, le ultime in ordine di tempo ad essere state ristrutturate su di un complesso di cinque, attendono ancora i propri inquilini tra le proteste dei residenti preoccupati del rischio di abbandono dell'intera struttura.

E la riqualificazione energetica e strutturale del complesso immobiliare è costata all'ente di gestione delle residenze popolari ben 2,25 milioni di euro di cui 730 mila euro arrivati direttamente dalla Regione Veneto con delibera del natale 2014. Una riqualificazione in grande stile per la struttura Ater che non si è negata nulla dal punto di vista del risparmio energetico.

I 18 appartamenti di via Crimea infatti possono contare su un impianto fotovoltaico capace di alimentare un sistema di climatizzazione (compreso di riscaldamento e raffreddamento) a pompe di calore a cui si integra un impianto geotermico di ultima generazione. Sistemi a basso consumo capaci di ridurre drasticamente le spese di gestione delle famiglie assegnatarie ma che viene alimentato completamente da un'energia elettrica estremamente costosa senza il supporto degli impianti fotovoltaici pure presenti nell'edificio.

«Il punto in effetti sta tutto qui» spiega il direttore dell'Ater di Padova ,Vittorio Giambruni. «Abbiamo lavorato secondo i tempi previsti e tutto è pronto. Il fatto è che per attivare il contratto con il Gse, l'ente gestore dei servizi energetici che garantisce gli incentivi per le rinnovabili, è necessario portare a compimento i lavori, abitabilità inclusa. Questo ci ha costretti a ultimare tutti i lavori prima di chiedere l'intervento del Gse. Ma la chiusura del contratto con l'ente ha tempi burocratici piuttosto lunghi e siamo ancora in attesa dell'ok definitivo».

I 18 appartamenti, tutti fra i 70 e gli 80 metri quadri e pensati per famiglie di tre o quattro persone, rimangono nel frattempo chiusi e senza assegnazione.

«Non possiamo certo assegnare residenze a canone calmierato, e si tratta di poche decine di euro al mese, costringendo le famiglie indigenti ad affrontare spese esorbitanti in bolletta in attesa della chiusura dell'accordo con il Gse» spiega Giambruni.

«Senza incentivi e senza il pieno allacciamento dell'impianto fotovoltaico alla rete, l'energia necessaria per il funzionamento dell'edificio sarebbe troppo esoso».

Nel frattempo le famiglie trasferite a suo tempo a causa delle operazioni di riqualificazione dell'edificio difficilmente troveranno posto negli alloggi ristrutturati.

«A tutti gli inquilini sono state assegnate nuova abitazioni e per molti di loro un nuovo trasloco potrebbe essere davvero troppo pesante» conclude il direttore dell'Ater di Padova. «Credo saranno pochissimi quelli che rientreranno in possesso dell'alloggio che avevano prima della ristrutturazione. E tuttavia i 18 appartamenti saranno di certo assegnati a nuovi residenti non appena il Gse deciderà finalmente di concludere l'accordo e allacciare l'impianto di via Crimea in rete».

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