Atleta e manager ucciso dal cancro a 49 anni

La malattia lo aveva colpito cinque anni fa, da qualche tempo era ricoverato alla Casa dei Gelsi di Treviso. «Marco era abituato alle sfide, sapeva lottare e anche questa volta ha provato a vincere fino alla fine, affrontando tre interventi molto dolorosi», ricorda la moglie Francesca. Originario di Camposampiero, Marco Dal Bosco si era trasferito a Castelfranco, nel quartiere di Bella Venezia, dopo il matrimonio. Attualmente ricopriva l’incarico di area manager per una importante azienda padovana del settore della zootecnia – la Tecnozoo snc di Torreselle di Piombino Dese – mettendo a frutto le sue competenze di laureato in chimica farmaceutica.

La sua grande passione era la corsa, per lui era di fatto uno stile di vita: Marco era iscritto praticamente da sempre ai Marciatori Castellani. Insieme a questi amici aveva affrontato diverse gare, come le “classiche” maratone di Venezia e di New York, ma anche l’Ultra-Trail du Mont Blanc, una corsa internazionale sui tre versanti (francese, italiano e svizzero) del Monte Bianco, 170 km con 10mila metri di dislivello.

Oltre alla corsa praticava anche il triathlon ed era iscritto al gruppo trevigiano con cui aveva partecipato alla durissima Ironman.

A piangerlo, oltre ai familiari, i tanti amici che ne apprezzavano la disponibilità, il suo sorriso, la sua preparazione: «Con lui se ne va un grande amico, una persona a cui era impossibile non voler bene». Marco era anche orgoglioso di essere un alpino: aveva frequentato il corso ufficiali di complemento ad Aosta, conquistando i gradi di tenente. Molti ex commilitoni saranno dunque presenti (insieme, forse, al coro alpino della Tridentina) al rito funebre che sarà celebrato martedì pomeriggio alle 15.30 al Duomo di Castelfranco, dove domani sera alle 18.45 sarà recitato il rosario in suo suffragio. — ©