Atrofia, Padova scopre i rimedi

Lo studio di Cristina Mammucari: il calcio per guarire la malattia

Un gruppo di ricercatori padovani ha scoperto il meccanismo che contrasta l’atrofia muscolare. La ricerca condotta dal gruppo di Rosario Rizzuto al Dipartimento di Scienze Biomediche e pubblicata in questi giorni sulla prestigiosa rivista «Cell Reports», mette in evidenza come l’accumulo di calcio nei mitocondri aumenti di molto la massa muscolare, mentre la riduzione causi al contrario atrofia muscolare. Il processo avviene all’interno delle cellule, più precisamente nei mitocondri che sono gli organelli addetti al controllo energetico della cellula. Nel 2011 il gruppo di ricercatori ha individuato il canale (una proteina chiamata uniporto mitocondriale) che permette agli ioni calcio di entrare all’interno dei mitocondri. E negli ultimi tre anni gli studiosi si sono concentrati sulla regolazione del meccanismo. «Le nostre ricerche», spiega Cristina Mammucari, autore principale dello studio insieme Gaia Gherardi, «dimostrano che l’accumulo di calcio nei mitocondri contrasta l’atrofia muscolare (sarcopenia) tipica dell’anziano che in molti casi va a peggiorare la qualità della vita degli stessi». Diverse cause possono causare la riduzione della massa muscolare. Tra le più comuni ci sono l'inattività prolungata in soggetti costretti a letto, l'immobilizzazione di un arto (ad esempio in seguito ad una frattura) e la grave insufficienza epatica che comporta una ridotta produzione di proteine. Tra le più rare ci sono diverse forme di neuropatie. Spesso l’atrofia è correlata a quadri clinici di artrosi e artrite. «A questo punto, sapendo l’effetto del calcio all’interno del mitocondrio e cosa comporta a livello del muscolo scheletrico, ci sono le basi per lo sviluppo di nuove terapie per malattie di grande diffusione e impatto sociale. Se verranno individuati farmaci che regolano la quantità di calcio nel mitocondrio possiamo pensare di ottenere un nuovo approccio terapeutico per le malattie associate all’atrofia muscolare». (e.f.)

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