Attentati fatti da dilettanti alle ditte di Due Carrare

Danieli conferma la pista di qualche ex dipendente giunto alla disperazione Fornito ai carabinieri un elenco di persone su cui i titolari hanno dei sospetti
Di Gianni Biasetto

DUE CARRARE. «Si tratta di apprendisti stregoni». Alberto Danieli, titolare della Solaris Tende, una delle due aziende di Due Carrare che costruiscono tende da sole, non ha dubbi sull'identikit degli autori dell'attentato incendiario della sera di lunedì scorso nei confronti del capannone di via Vò di Placca che ospita anche la Solar Tecnology, la ditta gemella del fratello Giovanni. La pista, stando a come si sono svolti i fatti, sarebbe una sola: quella del dolo dettato da rancore. In mano agli inquirenti ci sarebbe già una rosa di nomi su cui sarebbero stati manifestati dei seri sospetti da parte dei titolari delle due aziende, che ritengono il gesto una intimidazione legata alla riduzione di personale operata più di un anno fa quando l'attività si chiamava ancora Solar System. «Credo che gli investigatori arriveranno presto agli autori dell'attentato» commenta Alberto Danieli, il quale afferma sicuro: «La pista da seguire è quella di qualcuno del personale della Solar System che una volta licenziato non è riuscito ricollocarsi in un'altra ditta. Nei giorni scorsi per questi lavoratori sono scaduti tutti gli ammortizzatori sociali: cassa integrazione e indennità di disoccupazione. Quello di tentare di incendiare il capannone potrebbe essere stato un gesto disperato di chi si trova in seria difficoltà e non ha da vivere».

I tre inneschi posti in prossimità degli ingressi alle due aziende e del magazzino dalle prime stime hanno creato un danno di 15/20 mila euro. I danni più ingenti li ha subiti l'ingresso della Solaris Tende, dove per appiccare il fuoco è stato usato anche un vecchio pneumatico d'auto. Dovranno essere sostituiti i vetri temperati del portone d'ingresso e le vetrate di alcuni uffici. Il materiale plastico e la carta usati per l'attentato hanno inoltre annerito le pareti del capannone, soprattutto nella zona adiacente alla centrale termica. «Dobbiamo ringraziare i vicini che abitano dall'altra parte della strada, i quali si sono accorti del rogo e hanno immediatamente chiamato i vigili del fuoco» tiene a sottolineare il titolare della Solaris Tende «Se le fiamme fossero entrate nel capannone i danni sarebbero stati molto più grossi e avrebbero messo in serio pericolo il prosieguo dell'attività che per fortuna sta andando molto bene».

Qualora l’analisi delle ragioni del gesto compiuta dai titolari fosse fondata, e questo lo potranno dimostrare solo le indagini dei carabinieri, l’incendio sarà la dimostrazione di cosa può arrivare a far fare la disperazione provocata dalla crisi economica .

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