Azzerati gli integrativi I 200 dipendenti Imasaf incrociano le braccia

L’Imasaf presenta i conti ai sindacati e comunica la volontà di ridurre gli stipendi, Cgil e Cisl alzano la voce e i lavoratori scioperano. Si alza la tensione nella storica azienda di marmitte e catalizzatori di Cittadella: «Mercoledì», fanno sapere Oriella Tomasello della Fim e Marco Distefano della Fiom, «con le Rsu siamo stati convocati dalla direzione di Imasaf: ci è stata illustrata la difficile situazione economico–finanziaria che l’azienda attraversa dal 2012 ad oggi».
In particolare è stato sottolineato «lo squilibrio tra entrate ed uscite mensili» e il conseguente indebitamento. Conclusione: la spa vuole andare ad incidere sul costo del lavoro ed è stata consegnata una missiva che ha per oggetto: «Disdetta e recesso dalla contrattazione collettiva aziendale e ogni altro accordo o prassi sindacale» con decorrenza dal primo luglio di quest’anno.
«La delegazione sindacale», osservano Fim e Fiom, «pur comprendendo la difficile situazione, ha più volte ribadito come il presupposto per affrontare una seria discussione debba necessariamente essere un clima diverso da quello unilaterale adottato dall’azienda con la disdetta di tutta la contrattazione di secondo livello sottoscritta dal 1974 ad oggi. Una contrattazione aziendale che vale dai 2 ai 4 mila euro l’anno per ogni lavoratore o lavoratrice». Oggi sono 202 i dipendenti. «Sul piano occupazionale i lavoratori negli ultimi anni sono diminuiti di oltre 80 unità tra pensionamenti e mobilità, preceduta da cassa integrazione o contratto di solidarietà agendo sempre sul piano dei tagli». Di fronte a questa situazione i lavoratori ieri hanno deciso di scioperare per l’intera giornata, con un presidio in azienda.
«Questa decisione dell’azienda» protestano i sindacati, «specie nella modalità, va respinta nella maniera più assoluta: proseguiremo lo stato di agitazione perché Imasaf riveda la sua posizione». Per riaprire il dialogo Fim e Fiom chiedono il ritiro della missiva: se si parla di «razionalizzare il costo del lavoro» si deve mettere in campo «anche un rilancio aziendale e un piano industriale credibili». —
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