Balasso & Artuso, due «Rusteghi» senza donne
Stasera l'esordio a Valenza Po, poi in tournèe. Ma un solo appuntamento veneto

Natalino Balasso e Mirko Artuso
VENEZIA.
Gabriele Vacis «rilegge» «I Rusteghi» di Carlo Goldoni senza donne, e mette in scena Natalino Balasso «Lunardo», Mirko Artuso «Canzian», Eugenio Allegri «Simon» e Jurij Ferrini «Maurizio» con stasera a a Valenza Po. La tournèe prevede, al momento, un solo appuntamento nel Veneto, a Verona, Teatro Novo, dal 22 al 27 marzo. Il titolo del lavoro è già un programma: «Rusteghi - I nemici della civiltà». Mirko Artuso, trevigiano doc, da sempre vicino alla poetica di Vacis, crede fermamente in questo lavoro. «Ed è con estrema soddisfazione - esordisce - che dopo alcuni anni mi ritrovo di nuovo con Vacis, con il quale mi sono ultimamente impegnato in «Libera nos a Malo», a fianco di Natalino Balasso, un lavoro che mi è sempre nel cuore». Il sodalizio con il regista torinese risale agli esordi di Artuso quando, narratore, è entrato nel 1987 nella compagnia Laboratorio Teatro Settimo di Torino diretta proprio da Vacis. «E' un lavoro estremamente originale - continua - che, pur rimanendo fedele a Goldoni con pochi tagli e qualche modernizzante aggiunta, affronta il rapporto tra due generazioni, da un'angolazione del tutto particolare». Di qui la decisione di Vacis di togliere di mezzo le donne, sostituendole con quattro giovani attori maschi provenienti dalle scuole di teatro di Genova e Torino: Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi. «Rusteghi - sottolinea Altuso - se ne incontrano ancora. Ma sono molto diversi da quelli che vedevo da bambino in TV, quelli avevano gli occhi dolci di Baseggio ed erano simpatici. Oggi i rusteghi che incontro sono cattivi». E non sono solo in TV. Si trovano nei centri commerciali o nei capannoni delle fabbrichette in tutto il nord: est o ovest non c'è differenza. «Baseggio e i suoi Rusteghi mi facevano ridere, quelli di oggi usano la loro adorabile cattiveria per dire cose tremende. Questi sono cattivi e basta. Non si riesce più ad amarli». La produzione di questi "Rusteghi - i nemici della civiltà» è del Teatro Stabile di Torino e del Teatro Regionale Alessandrino. Molti gli appuntamenti in Friuli, da Gemona a Trieste, da Gorizia a Pordenone, a Monfalcone. Uno solo nel Veneto. Questione di sensibilità diverse o di diversa disponibilità economica per il teatro?
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