Biglietto famiglia sul bus riconosciuto solo a nuclei «canonici»

Sconti esclusivamente per madre, padre e figlio insieme. Raffica di multe per divorziati e mamme single
MULTE IN ARRIVO I controllori stanno multando chi usufruisce dello sconto famiglia senza rispettare le regole Aps
MULTE IN ARRIVO I controllori stanno multando chi usufruisce dello sconto famiglia senza rispettare le regole Aps
PADOVA. A bordo del tram e dei bus dell'Aps Holding fioccano le multe per gli utenti che viaggiano con il cosiddetto «Biglietto Famiglia». E' il ticket che costa solo 2 euro, dura 6 ore sulle corse urbane e permette di viaggiare ad un prezzo così basso ad un'intera famiglia formata da papà, mamma, sino a due figli. In pratica si risparmia un bel po' di soldi perché, tra l'andata ed il ritorno, una famiglia formata da quattro persone dovrebbe spendere ben 8 euro e 80 centesimi visto che il solo biglietto individuale, che vale per 75 minuti, costa 1.10. Non a caso abbiamo specificato, come d'altronde è scritto nel tariffario aziendale, che la famiglia è formata da papà, mamma e due figli.


La regola, a quanto pare, è molto rigida. Infatti negli ultimi tempi numerosi utenti sono stati multati dai controllori (50 euro a testa) perché, nel conteggio dei possessori del biglietto famiglia non figurava il padre o la madre. L'ultima multa se l'è beccata una donna che viaggiava sul tram in zona Arcella in compagnia di un solo bambino, ma senza il papà. Inutili le proteste della signora, che sosteneva di rappresentare ugualmente una famiglia perché era divorziata da tempo. Il controllore ha fatto scattare ugualmente la sanzione dopo aver fatto leggere alla mamma-utente il regolamento di Aps Holding. Naturalmente i verificatori, che appioppano anche questo tipo di multa, sono pienamente difesi anche dai dirigenti dell'azienda di via Rismondo.


«Il nostro regolamento parla chiaro - sottolinea Amedeo Levorato, presidente di Aps Holding -. Per famiglia s'intende la presenza fisica di un padre, di una madre e, al massimo, di due figli. E' una scelta, naturalmente avallata anche dal Comune, esclusivamente per venire incontro ai bisogni delle famiglie. Tra l'altro questi biglietti sono poco richiesti e vengono venduti solo ai punti aziendali della stazione, piazza Signori e via Rismondo. Massimo rispetto per le famiglie reali, ma rigore assoluto verso chi fa il furbo. Tuttavia conosciamo il problema e lo affronteremo al più presto».


«I controllori contestano al genitore che viaggia da solo con i propri bambini l'assenza del secondo genitore, forti di un ordine di servizio che consente l'uso del biglietto solo a "famiglia composta da papà, mamma e bambino tutti sempre e continuamente presenti". È una norma discriminatoria poiché esistono anche le famiglie monogenitoriali: separati, divorziati, vedovi o single con figlio/i sono famiglie a tutti gli effetti», scrive Michela Marcer, di Padova, in una lettera pubblicata su
Repubblica
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