Birolo e Stacchio in Senato per la legittima difesa

Il senatore padovano Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia, annuncia il calendario delle audizione: "Prima vengono le vittime"
Graziano Stacchio e Franco Birolo
Graziano Stacchio e Franco Birolo

PADOVA. Dalle aule dei tribunali ai corridoi di Palazzo Madama: il tabaccaio di Civè di Correzzola Franco Birolo, il benzinaio di Ponte di Nanto Graziano Stacchio,  l'orafo Roberto Zancan saranno ascoltati per primi dalla commissione giustizia del Senato che sta esaminando la proposta di legge sulla legittima difesa.

“Alle 12 di oggi si è chiuso il termine per il deposito delle liste di tecnici, giuristi e rappresentanti di associazioni, invitati a riferire in commissione Giustizia, in merito alla riforma dell’istituto della legittima difesa. Le audizioni avranno inizio già in agosto. La nostra volontà è quella di cambiare un dispositivo imperfetto. Vogliamo difendere le vittime ed evitare che chi risponde ad un’offesa violenta e attuale debba subire il dramma di estenuanti e costosi processi. Perché sia chiaro che stiamo dalla parte delle vittime, inizieremo proprio con l’audizione dei rappresentanti dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. Di quest’ultimo fanno parte anche l’orafo Robertino Zancan, il benzinaio Graziano Stacchio e il tabaccaio Franco Birolo, che ho sentito personalmente e rientrano nella delegazione", così Andrea Ostellari, senatore della Lega, presidente della Commissione Giustizia del Senato. Nei giorni scorsi, lo stesso Ostellari aveva annunciato che, fra gli altri, riferirà in Commissione anche Carlo Nordio, già presidente della Commissione per la riforma del codice penale. 
 
"Solo chi ha subito una rapina può spiegare cosa si prova durante il terribile momento in cui il reato avviene e negli anni che seguono, fra minacce, processi e umiliazioni. Il Far West legislativo c’è oggi. Con la riforma della legittima difesa vogliamo che l’Italia torni ad essere un Paese moderno, uno Stato in cui chi difende se stesso, i propri familiari e i propri beni non deve difendersi anche dalla legge”. 

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