Blackout a Saonara per il temporale Quartiere senza luce
Manca la corrente per 10 ore, avviati i gruppi elettrogeni Disagi e proteste con l’Enel, qualcuno chiama i carabinieri

SCOPERTA DIPINTI ORATORIO MUNEGHETTE SAONARA MALAGOLI
SAONARA. Un black out interminabile, durato dalle 19 sino a notte fonda, ha colpito l’altra sera il quartiere Muneghette di Saonara, causando non pochi disagi. Il distacco della corrente elettrica è avvenuto in coincidenza di un temporale non particolarmente violento né prolungato. I residenti hanno tempestato di chiamate i centralini Enel e qualcuno, esasperato, ha persino contattato i carabinieri; la mancanza di elettricità ha “zittito” anche i modem della fibra e diversi cittadini sono rimasti, oltre che senza luce, anche senza telefono. L’Antica Osteria Dazzo, affacciata su via Roma, ha dovuto chiudere i battenti poco dopo le 20.30, congedando oltre trenta clienti rimasti a bocca asciutta. Verso le 22.30 un colossale generatore, completo di serbatoio di carburante, è stato installato alla cabina elettrica di via Morosini, e risultava ancora in funzione dopo oltre dodici ore. «L’intero quartiere è rimasto al buio per cinque ore», dice Caterina Rigato, residente nella zona, «I tecnici dell’Enel sono intervenuti verso le 21, e il generatore che ha consentito il ripristino dell’energia elettrica è arrivato un’ora e mezza dopo». Serata decisamente da dimenticare per i gestori e per i clienti dell’Antica Osteria Dazzo, che si sono ritrovati nel bel mezzo di un’emergenza ed hanno dovuto arrendersi dopo quasi due ore di attesa e di convulse telefonate all’Enel. «Per le 20 avevamo una prenotazione per una trentina di persone, oltre ad altri clienti che sono arrivati dopo le 19», racconta Ketty Tasinato, dello staff dell’Osteria Dazzo, «Alla nostra prima telefonata Enel ha risposto che in un’ora il guasto si sarebbe risolto, ma così non è stato. Abbiamo chiamato ancora, e a questo punto Enel ha risposto che per un problema al cavo dell’alta tensione il black out sarebbe durato altre due o tre ore. Erano le 20.30, e non potevamo fra attendere oltre i clienti, né contare sulle lampade di emergenza: perciò siamo stati costretti a far uscire tutti e a chiudere il locale. Una serata di lavoro persa, con il personale da pagare ugualmente. Valuteremo se chiedere i danni per questo disastro».
Patrizia Rossetti
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